Toghe truccate, l'audio di D'Introno sulle cene con Lotti, Savasta e Palamara

L'ex sottosegretario ha smentito di aver incontrato l'imprenditore, ma lui dichiara tutt'altro

Redazione online

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Domenica 23 Giugno 2019, 11:54

16:33

«Ho cenato con Lotti. Sono stato a cena con lui, con Savasta, a Roma»: è quanto dichiara l’imprenditore Flavio D’Introno, intervistato dal giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno Massimiliano Scagliarini raccontando dei suoi incontri a Roma con l’allora sottosegretario Luca Lotti e l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara. 

D’Introno precisa di essere stato introdotto al sottosegretario «da miei clienti di piastrelle (all’epoca l’imprenditore vendeva rivestimenti, ndr), persone facoltose che stanno a Roma». D’Introno accenna ai possibili temi discussi nelle cene parlando «del disciplinare di Savasta, c'era anche il fatto di Nardi». L’ex pm Antonio Savasta e l’ex gip Michele Nardi sono stati arrestati a gennaio con l'accusa di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari e falso».

L’imprenditore aggiunge nell’intervista: «Dopodichè abbiamo fatto una cena Lotti, Ferri, Nardi, io». Dunque D’Introno aggiunge ai commensali anche Cosimo Ferri, magistrato, oggi deputato Pd e leader di Magistratura Indipendente. L'imprenditore precisa che a sostegno delle sue dichiarazioni sulle cene ci sono «diversi riscontri dati, sono stati sentiti ristoratori, a me mi conoscono, a Roma andavo sempre». Poi ricorda come ha conosciuto Palamara. «Era un venerdì, me lo hanno fatto conoscere», conclude.

D’Introno ha incastrato i due ex giudici arrestati a Trani a gennaio, e sta continuando a snocciolare altri nomi. L’ex sottosegretario Luca Lotti, in una nota ha risposto all’articolo sulle presunte cene romane, e ha smentito di averlo incontrato. Eppure ascoltando l’audio, D’Introno ha dichiarato esattamente il contrario: «L’ho incontrato tramite miei clienti facoltosi nella capitale. Abbiamo cenato tutti insieme, a Roma mi conoscono, ci andavo spesso. Un venerdì mi hanno fatto conoscere Palamara, è venuto a cena anche lui».

Il procuratore di Lecce Leonardo Leone De Castris, inoltre, ha dichiarato: «Smentiamo che le cene facciano parte dell’inchiesta».

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