Il caso
GAZZETTA TV C'è la scala mobile ma si va a piedi: a Bari lo scandalo della fermata del Policlinico
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Le lamentele e i disagi di malati e anziani. La replica delle Fal: «La chiusura delle scale mobili è dovuta a lavori di ricostruzione integrale. Ci scusiamo per il disagio limitato agli utenti che accedono da Via delle Murge»
È diventato un caso la fermata "Policlinico" delle Ferrovie Appulo Lucane a Bari, punto di snodo nevralgico per chi ogni giorno si reca all’ospedale. Le scale mobili, fondamentali per l’accesso dalla parte di Via delle Murge, sono fuori uso da mesi. Una discesa all'inferno, in senso quasi letterale, per chi ha difficoltà motorie, per gli anziani e per i malati diretti al nosocomio.
A seguito di diverse segnalazioni arrivate direttamente alla Gazzetta del Mezzogiorno, abbiamo raccolto le opinioni degli utenti. Un cittadino ci ha scritto dopo uno scambio epistolare rivolto direttamente alla Direzione generale delle FAL: «A ottobre 2024 una scala è stata chiusa per lavori. A dicembre anche l’altra. Dopo 9 mesi sono ancora inagibili. Mi dicono che ci sono problemi burocratici. È un grande disservizio». La risposta, arrivata via mail, ha confermato che «le scale mobili saranno oggetto di revisione generale» per via di «rumori anomali» durante il funzionamento, in attesa dell’intervento della ditta manutentrice.
Dopo numerose segnalazioni l'azienda ha poi replicato con una nota ufficiale: «La chiusura delle scale mobili è dovuta a lavori di ricostruzione integrale, necessari dopo oltre 30 anni di servizio. I lavori sono terminati, siamo nella fase di collaudi per ottenere le autorizzazioni alla messa in esercizio. Ci sono stati lievi ritardi per il ritardato arrivo di materiali e la complessità degli interventi. Precisiamo che non vi è alcun disagio per gli utenti Fal che utilizzano i treni, poiché l’accesso ai convogli avviene a livello strada, lato Policlinico. Ci scusiamo per il disagio limitato agli utenti che accedono da Via delle Murge, i quali possono comunque utilizzare le scale fisse o il ponte di Via Solarino. Per gli utenti con mobilità ridotta, il trasporto è stato garantito tramite servoscala su richiesta. Entro fine anno, inoltre, saranno pronti anche due nuovi ascensori».
Una precisazione doverosa, ma che non spegne le proteste dei cittadini. Salire e scendere decine di gradini sotto il sole o la pioggia non è un'opzione praticabile per tutti. E se l’accesso “ufficiale” è a livello strada, la realtà racconta di anziani, malati e semplici cittadini che arrancano su scalinate interminabili.