L'intervista
Sanremo 2024, Negramaro: «Avevamo un trauma da superare: in gara raccontiamo la rinascita»
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Con «Ricominciamo tutto» la band torna sul palco dopo diciannove anni: «La nostra eliminazione fece scalpore. Oggi ci stiamo godendo la città»
«Avevamo un trauma da superare, per un errore tecnico del 2005 non dipeso da noi che ci mandò in tilt». È sincero Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, quando racconta la prima volta a Sanremo della band, diciannove anni fa, con «Mentre tutto scorre». Altri tempi, altri festival, c'erano le eliminazioni, e quella dei salentini sconvolse tutti, l'allora conduttore Bonolis in primis: «Ambra e Iva Zanicchi protestarono pubblicamente, avevamo suonato alle due meno cinque del mattino - raccontano i Negramaro alla «Gazzetta» - ma già dal giorno dopo ci accorgemmo che era successo qualcosa, il brano stava prendendo vita». Quasi vent'anni dopo, è un nuovo Sanremo per Sangiorgi e compagni, che si sono rimessi in gioco con «Ricominciamo tutto»: «La reazione dopo la prima sera è stata incredibile - continuano - è stato bello svegliarsi e trovare tanti consensi, anche in radio, speriamo di essere all'altezza soprattutto della musica, che resta il centro di questo Festival. Siamo un gruppo che dopo 19 anni è ancora capace di dire la sua ed essere primo negli ascolti, speriamo di portare ancora tanta vita e tante canzoni che restino».
Un brano che parla di rinascita, di prendersi il lusso di sbagliare, di comprendere nell'essere umano la possibilità di fare esperienze senza preconcetti: «Ho guardato la mia famiglia, Ilaria e Stella sulla neve in un rifugio in Abruzzo - prosegue Giuliano - mia figlia era entusiasta, vorrei che vivesse in un mondo in cui viene data la possibilità di ricominciare se si sbaglia. Non voglio appartenere a una società cinica e spietata, mia figlia è nata nel lockdown, vedeva sul pianerottolo nemici con la mascherina: non voglio che cresca diffidente, a cinque anni ha girato già il mondo con me e vuole andare ovunque, a Tokyo, a New York, perché i confini vanno superati. La vita non può essere un vicolo cieco, anzi svegliatemi se divento stronzo».
Rispetto all'esordio, questa volta la band è riuscita anche a «vivere» di più la città: mercoledì hanno regalato un concerto per i fan sul piazzale di Pian di Nave, a Sanremo, proponendo anche «La canzone del sole», cover di Battisti che questa sera porteranno sul palco con Malika Ayane: «Non abbiamo voluto dare una seconda chance a "Mentre tutto scorre" perché il brano ha avuto una sua vita, sarebbe stato troppo autoreferenziale - concludono - invece dal momento in cui abbiamo provato Lucio, che citiamo anche nel testo del pezzo in gara, è nata una magia. Poi Malika è fisiologicamente appiccicata alle nostre corde emotive. Speriamo di trasferire al pubblico la stessa cosa».