L'operazione

«Bomba», «dinamite», ma si riferivano a cocaina e eroina: colpo al clan Strisciuglio a Bari, 8 arresti VIDEO

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Sette in carcere e uno ai domiciliari, per risolvere i contrasti con i rivali non esitavano a sparare. Gli agenti si sono finti acquirenti per incastrarli

La Polizia Bari ha eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di otto persone ritenute appartenenti al clan Strisciuglio, attivo in varie zone della città e nei Comuni dell’area metropolitana. Sette degli indagati sono finiti in carcere e uno agli arresti domiciliari. Secondo l’accusa, facevano parte di un’associazione a delinquere armata, dedita al traffico e alla commercializzazione di cocaina, eroina e marijuana a Bari, Palo del Colle e Bitonto.

L’indagine, coordinata dalla Procura distrettuale antimafia e condotta dalla Squadra Mobile e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia, ha ricostruito la struttura organizzativa del gruppo e la sua propensione all’uso delle armi per risolvere contrasti con clan rivali. Tra gli episodi documentati, un raid armato nel quartiere Japigia mirato a sequestrare un appartenente a un clan nemico, conclusosi con colpi di arma da fuoco esplosi all’indirizzo dell’abitazione della vittima; per questo episodio è stata riconosciuta l’aggravante del metodo mafioso.

Le indagini hanno anche rivelato l’uso, da parte dei membri del clan, di un linguaggio criptico per eludere le attività investigative. Termini come “buona”, “bomba” o “dinamite” indicavano la qualità e la quantità della droga. L’operazione ha fatto seguito a intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di pedinamento e video-registrazioni, perquisizioni, sequestri e arresti in flagranza, nonché all’attività sotto copertura di agenti che si sono finti acquirenti, documentando numerose cessioni di sostanze stupefacenti. Fondamentali anche le dichiarazioni di collaboratori di giustizia.

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