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Bari, viaggio nelle piazze blindate: una notte tra controlli serrati e umanità VIDEO

Carmen Palma (video Donato Fasano)

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Forze dell'ordine presenti ad ogni angolo di piazza Umberto e piazza Moro, ma anche assistenti sociali e psicoterapeuti per tendere una mano a chi cerca aiuto

Parola d’ordine: controlli serrati. Almeno in Piazza Umberto, dove le comunità di migranti si riuniscono e dove sembra più facile tenerle sotto controllo. Il Comune attende le richieste di concessione del suolo pubblico da parte delle attività commerciali per creare spazi di socialità nelle piazze e renderle più sicure, usando le parole del sindaco Vito Leccese, ma intanto il centro di Bari è blindato. Una risposta alle vicende degli ultimi giorni, che hanno visto aggressioni e maxi risse tra gruppi di stranieri. 

In Piazza Umberto, poche ore dopo l’ennesimo caso di violenza in piazza Cesare Battisti, le postazioni dei controlli sono quattro tra polizia di stato, polizia locale e Guardia di Finanza. Parlano con gli stranieri, chiedono i documenti, controllano il loro status di permanenza in Italia. Uno di loro dopo un controllo viene portato via in commissariato, senza che questi oppone resistenza. Tra quelli fermati c’è un ragazzo del Gambia, qui in Italia da 10 anni, fa il cameriere: «Lo capisco, passare di qui non è più sicuro - dice, a proposito dei controlli  -. Ma non so niente di questi scontri, io penso ai fatti miei». C’è chi invece è meno comprensivo: un uomo in bicicletta si ferma a salutare l’unità di strada del C.A.P.S. (Centro di Aiuto Psico Sociale), gli chiedono come sta: «Male, troppi controlli. Non stiamo mica a Casablanca», risponde scherzando. 

L’unità di strada, composta da assistenti sociali, mediatori culturali e psicoterapeuti, è un ponte importante tra chi vive la Piazza e le forze dell’ordine. Sicurezza sì, ma anche umanità e comprensione. «C’è chi vuole essere aiutato, chi ormai fa questa vita da troppo tempo e non può immaginare un’altra casa al di fuori della strada - racconta un’operatrice del Caps -, Ma per essere accolti in comunità c’è bisogno di regole stringenti. Noi conosciamo queste persone, per questo spesso gli agenti ci chiedono aiuto per parlare con loro». Il van del Caps non è fisso in Piazza Umberto: dopo l’aumento dei casi di violenza, si reca anche in piazza Cesare Battisti e in stazione per dare loro supporto durante tre turni.

Il presidio delle forze dell’ordine è forte anche in piazza Moro, soprattutto all’ingresso del sottopasso della stazione. Lo stesso non si può dire di piazza Cesare Battisti, già teatro di risse e arresti per spaccio, dove non si vede nessuna volante a presidiare.

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