festa della liberazione

25 aprile a Bari, il sindaco: «Troppo spesso diamo per scontata la nostra libertà»

redazione online (video donato fasano)

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Vito Leccese al Sacrario dei caduti d'oltremare: primo appuntamento della giornata per celebrare l’80esimo anniversario della Liberazione nazionale con una cerimonia commemorativa

BARI - «Qualcuno ci chiede sobrietà, ma io non conosco altri modi di sventolare la nostra bandiera (il tricolore, ndr) se non con orgoglio e vigore. Perché è in quella bandiera che c'è la nostra storia. Basta con i se e con i ma: abbiamo permesso per troppo tempo che si indugiasse con parole ambigue. Perché, come disse il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, 'Il fascismo non è un’opinione: è un crimine". Purtroppo però, di tentativi maldestri di riscrivere la storia ce ne sono tanti. Ne leggiamo di continuo. E ad ognuno di questi dobbiamo avere la forza di reagire». Così il sindaco di Bari, Vito Leccese, nel corso del suo intervento al Sacrario militare dei caduti d’oltremare per le celebrazioni dell’80esimo anniversario della liberazione. «È accaduto qualche settimana fa per il manifesto di Ventotene. Eppure non credo ci sia un lascito più meraviglioso di un seme piantato per far crescere il futuro. Perché di questo si è trattato. Questo è il dono che vollero fare a noi Europei Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni con quel documento», ha aggiunto Leccese.

«Ma chi disconosce la portata e il valore di quel manifesto - ha detto ancora il sindaco di Bari - forse ha dimenticato che sono altri i manifesti di cui vergognarsi. E che non furono scritti in tempi troppo lontani. Perché se a Ventotene si scrisse il futuro nonostante l’isolamento e le restrizioni dell’esilio, solo qualche anno prima in Italia c'era chi scriveva il manifesto della razza. Questa è la storia e con questa storia noi dobbiamo fare i conti, perché solo guardando in faccia i nostri errori sapremo rinascere».

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