CRONACA

I sopralluoghi di Decaro sulle strade di Bari: «Tra poco torno a fare il mio lavoro, l'ingegnere»

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Il primo cittadino, ingegnere dell’Anas, torna per strada dopo la bufera politica dell’indagine sul presunto intreccio tra mafia e politica. A giugno le Comunali

BARI - Dopo la bufera politica che lo ha investito negli ultimi giorni a seguito degli arresti dell’indagine sul presunto intreccio tra mafia e politica, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, è tornato per strada. Sfidando la pioggia, stamattina ha fatto un sopralluogo per controllare lo stato dell’asfalto ripristinato da un gestore dei sotto servizi dopo alcuni lavori. Decaro, in diretta Facebook, parla di una «schifezza» e promette «sanzioni».

«Vedete che mi tocca fare stamattina - dice da viale Orazio Flacco -. Si vede che sto per tornare al mio lavoro fra qualche giorno, che è quello di occuparmi di strade». Decaro è ingegnere all’Anas e sarà in carica come sindaco fino all’inizio di giugno, quando i baresi sceglieranno il nuovo primo cittadino.
«Guardate, qui passa l’autobus, passano i mezzi pesanti, se il ripristino della pavimentazione stradale viene fatto come questo, viene fuori il terreno». Per dimostrarlo il sindaco mette le mani sull'asfalto, dentro le pozzanghere. «Credo di intuire di chi sia il sotto servizio - dice - non lo voglio dire perché rischio anche una querela da parte dell’amministratore delegato».

L’accusa è che il rifacimento sia stato fatto male perché «sotto c'è il terreno, come può tenere la pavimentazione stradale con il terreno per terra? Non è la prima volta che succede. Avevo promesso un video per ogni schifezza che fanno - aggiunge - questa è un’altra schifezza e noi gliela blocchiamo».

Decaro ricorda: «abbiamo fatto tredici sanzioni da gennaio a oggi sulle attività che vengono fatte dai gestori dei sotto servizi, evidentemente le sanzioni non bastano». Infine l'assicurazione: «Stanno venendo i tecnici del Comune, la polizia locale, così lo blocchiamo, li sanzioniamo e dovranno rifare tutta la pavimentazione stradale, oltre alla traccia che hanno fatto male». 

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