La visita

Mattarella a Bari per gli 80 anni da liberazione dal nazifascismo: il racconto in immagini

This browser does not support the video element.

'Le speranze del popolo italiano in un discorso incisivo di Sforza': è il titolo della prima pagina della Gazzetta del Mezzogiorno del 30 gennaio del 1944 di cui oggi è stata donata una copia al Presidente della Repubblica

Racconto in immagini realizzato da #WeAreInPuglia

BARI - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è oggi a Bari per partecipare alle celebrazioni dell’ottantesimo anniversario del Congresso di Bari dei Comitati di Liberazione Nazionale, che si svolse il 28 e il 29 gennaio del 1944 nel Teatro Piccinni, accolto tra gli applausi.

L'evento si è aperto con la lettura di alcuni passaggi delle cronache del Congresso del 1944 di Alba De Céspedes, scrittrice e partigiana. Quindi i saluti istituzionali del sindaco di Bari Antonio Decaro, del presidente della Regione Michele Emiliano e del presidente nazionale dell'Associazione Partigiani Gianfranco Pagliarulo.

“Benvenuti nella città di  Bari, città libera e democratica, città antifascista” ha detto Decaro, suscitando l’applauso della platea. “Qui, nel Teatro Piccini di Bari – ha ricordato il sindaco - è stata scritta una pagina fondamentale della storia dell’Italia. Dell’Italia democratica e repubblicana. Perché proprio in questo teatro, - ha detto Decaro - mentre fuori infuriava la guerra civile, in un’Italia dilaniata dalle atrocità del conflitto e della dittatura nazifascista, echeggiava forte, dopo molti anni, la voce dell’Italia libera. Un’Italia perseguitata, censurata, mandata al confine ma che con forza, coraggio e passione seppe risollevarsi. Qui, nel Teatro Piccinni, per la prima volta dopo gli anni bui del fascismo, tornarono protagoniste le parole e le idee di democrazia e di libertà. Ed è per noi un enorme privilegio essere qui, oggi, a ottant’anni dal primo Congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale, a ricordare il ruolo che la città di Bari ebbe in uno dei passaggi più delicati e drammatici della storia del nostro Paese”.

L'iniziativa è stata organizzata dal Comune di Bari e dalla Regione Puglia, con la collaborazione di Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), Ipsaic (Istituto Pugliese Storia Antifascismo e Italia Contemporanea), Fondazione Di Vagno, Teatro Pubblico Pugliese, Università degli Studi di Bari, Anppia (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti), Fondazione Gramsci e della casa editrice Laterza. Oggi nello stesso teatro è intervenuto il presidente Sergio Mattarella, alla presenza del quale, prima della cerimonia, la sala di rappresentanza del foyer del teatro è stata intitolata per l’occasione al giornalista Oronzo Valentini, direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno e redattore degli atti del Congresso. Hanno partecipato i figli Giovanni e Antonello Valentini.

Prima dei discorsi del sindaco Antonio Decaro, del presidente di Anpi Gianfranco Pagliarulo e del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, sono stati letti alcuni passaggi delle cronache del Congresso del 1944 di Alba De Céspedes, scrittrice e partigiana. La relazione di Canfora era intitolata 'Dall’armistizio al Congresso di Bari'. Ai giornalisti Canfora ha riferito che il presidente Mattarella alla fine si è complimentato proprio per la lettura di quel passaggio dell'intervento di Croce. Subito dopo la cerimonia al presidente Mattarella è stato illustrato il progetto visivo del maestro Giuseppe Caccavale, 'La libertà italiana nella libertà del mondo', situato all’ingresso del teatro nell’androne di Palazzo di Città. L’installazione riproduce due storiche frasi: la prima pronunciata da Benedetto Croce durante la sua relazione introduttiva al Congresso di Bari, la seconda da Aldo Moro nel corso della cerimonia del 20° anniversario del Congresso dei Cln. Al termine della commemorazione al Piccinni il capo dello Stato ha visitato nel vicino Castello Svevo la mostra sulle stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione intitolata “Nonostante il lungo tempo trascorso… Le stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943 – 1945”, organizzata dallo Stato Maggiore della Difesa e dalla Procura Generale Militare della Corte Militare di Appello sotto l'Alto patronato del Presidente della Repubblica. Citando sempre Croce, Canfora ha detto che lo stesso filosofo abruzzese "mentre concede molto alle istanze da cui il Congresso aveva prese le mosse e aveva trovato la stessa sua ragion d’essere, dichiara apertamente il suo personale disagio per la 'caduta fiducia nella persona di un sovrano della dinastia che fece propria la causa del Risorgimento italiano'".

Privacy Policy Cookie Policy