Il caso

Timbravano il cartellino e se ne andavano in giro: 10 denunce e 3 misure cautelari al Policlinico Bari. Sanitaservice: «Avevamo già denunciato»

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Lavoravano in Ortopedia con mansioni di pulitori: uno di loro frequentava regolarmente una palestra dopo aver vidimato il badge

BARI - I carabinieri di Bari hanno eseguito un’ordinanza di divieto di dimora nell’azienda ospedaliera Policlinico di Bari nei confronti di tre persone, indagate insieme ad altre sette, ritenute responsabili di truffa aggravata e false attestazioni in concorso.

Secondo l'indagine, nell’arco di poco più di un anno, tra gennaio 2022 e febbraio 2023, i dieci indagati, dipendenti dell’azienda di servizi di assistenza e cura della persona Sanitaservice Policlinico Bari srl nel reparto di Ortopedia, con mansioni di pulitori, quasi tutti residenti al quartiere Japigia si erano assentati dal lavoro fingendo però di essere in presenza con l'utilizzo illecito della tessera magnetica marcatempo. In molte circostanze gli indagati timbravano il cartellino per certificare l’inizio/fine dell’attività lavorativa o per far risultare lavoro straordinario mai prestato.

E dopo aver timbrato si allontanavano per rientrare a casa o dedicarsi alle faccende private. In particolare uno degli indagati sottoposto al divieto di dimora e di accesso all’interno del Policlinico, dopo aver timbrato il cartellino frequentava regolarmente una palestra privata, vidimando persino il badge per l’accesso al centro sportivo.

LA PRECISAZIONE DI SANITASERVICE: AVEVAMO GIA' DENUNCIATO

L’amministratore unico della Sanitaservice Policlinico Bari, Michele Carrassi, in merito agli esiti dell’indagine sull’assenteismo nella società in-house che offre servizi di ausiliariato, portierato, pulizia e Cup, intende segnalare che il 9 agosto del 2022 aveva già presentato una denuncia querela per il reato di truffa nei confronti di ignoti. La Sanitaservice ha fatto richiesta di trasmissione degli atti al Gip ed al Pm per acquisire la documentazione e attivare i dovuti procedimenti disciplinari. 
L’azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Bari ha sempre dato piena disponibilità e fornito ampia collaborazione per le verifiche del caso all’autorità giudiziaria e qualora individuata come parte offesa si costituirà parte civile.

LE PAROLE DEL GIP: PROPENSIONE A DELINQUERE

Emerge una «spiccata propensione a delinquere» degli indagati, la «spregiudicatezza e l’allarmante disinvoltura mostrata» nella programmazione e nell’esecuzione delle condotte ("certamente sintomatici del disprezzo per la legge in generale") e la «personalità in senso deviante» dei tre sottoposti a misura. È quanto scrive la gip del Tribunale di Bari, Anna Perrelli, nell’ordinanza con cui è stata disposta la misura cautelare del divieto di dimora e di accesso all’azienda ospedaliera nei confronti di tre dipendenti di Sanitaservice Policlinico di Bari - addetti alle pulizie: Cristina De Santis di 47 anni, Domenica Giardino di 63 e Nicola Martiradonna di 35. I tre sono accusati di truffa aggravata e false attestazioni in concorso. Per i pm, nel periodo compreso tra gennaio 2022 e febbraio 2023, avrebbero timbrato il badge di accesso al lavoro per poi allontanarsi e ritornare a casa, andare in palestra o svolgere commissioni private, facendo anche risultare attività di lavoro straordinario mai eseguito. Nell’indagine sono coinvolte altre sette persone denunciate a piede libero.
Le indagini - come si legge nell’ordinanza - avrebbero accertato «senza alcun margine di dubbio l’illecito ed irregolare modus operandi» degli indagati, che «erano soliti intraprendere la loro attività lavorativa alle 6, terminando il turno alle 12». Poi però si sarebbero allontati dalla struttura "per ripresentarsi alle ore 18 circa, attestando falsamente la conclusione della loro giornata lavorativa» e gli straordinari mai eseguiti. Agli indagati viene contestata anche, «e soprattutto, la modalità truffaldina impiegata per garantirsi piena libertà di movimento nell’arco della giornata, avvalendosi della compiacente collaborazione dei colleghi disponibili alla marcatura» dei loro badge.
Nell’ordinanza viene fatto riferimento alla circostanza che Martiradonna tra l’aprile 2022 e il febbraio 2023, avrebbe percepito dall’azienda oltre 6mila euro di stipendio «per lavoro non effettivamente svolto». In quel periodo - secondo l’accusa - si sarebbe invece recato per circa 90 volte in palestra o in orario lavorativo (quindi dalle 6 alle 12) o nelle ore conteggiate come lavoro straordinario. 
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