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Borghi e Dempsey, i nostri «Diavoli» dell’alta finanza
Tutti in attesa del financial thriller internazionale di Sky in onda da venerdì 22 aprile su «Atlantic»
Due campioni assoluti della finanza, «un po’ Pelé e Maradona», uniti così profondamente da superare amicizia, stima e affetto, pur nei contrasti e nelle differenti visioni. Sono ancora le vicende della coppia Massimo Ruggero-Dominic Morgan, in un rapporto di amore che assomiglia sempre di più al legame padre-figlio, il cuore narrativo indiscusso della seconda stagione di «Diavoli», il financial thriller internazionale di Sky Original in onda da venerdì 22 aprile su Sky Atlantic e in streaming su Now.
Entrambi i protagonisti sono stati esplorati il più possibile secondo «l’intero arco» delle emozioni umane, come ha spiegato Alessandro Borghi, nel ruolo di ceo della New York-London Investment Bank. «Mettiamo a confronto gli esseri umani con le loro paure - ha spiegato l’attore romano - facendoli uscire dalla loro zona di comfort. C’è una grande responsabilità nel raccontare personaggi tondi, che raccontino la contemporaneità». Anche Patrick Dempsey torna a interpretare l’eminenza grigia della finanza globale nelle sue «debolezze e punti di forza», in un chiaroscuro continuo che gli dà spessore e plasticità. «Rappresentiamo sicuramente degli archetipi - ha sottolineato Dempsey - ma non sono solo questo. Attraverso la loro vulnerabilità noi riusciamo a capire che sono anche degli esseri umani che cercano di fare del loro meglio al lavoro e di fare quadrare tutto questo con la loro vita privata».
Anche per gli otto nuovi episodi, girati tra Roma e Londra, interamente in inglese, il punto di osservazione privilegiato è quello dell’Olimpo dell’alta finanza. Da qui i personaggi attraversano le plurime tempeste di «un mondo in continuo cambiamento», questa volta alle prese con la pandemia da Covid-19, il tema della fuga dei dati, la contrapposizione tra Occidente e Oriente.