Il caso

Taranto, maxi sequestro della Gdf tra auto e contanti per «Viktor» uno dei «capi» del rione Salinella

francesco casula

Oltre mille euro a settimana per otto ore di lavoro al giorno. Sono i guadagni facili dei pusher attivi nel rione Salinella con il gruppo guidato dai fratellastri Viktor Rizzo e Nico Salamina

Oltre mille euro a settimana per otto ore di lavoro al giorno. Sono i guadagni facili dei pusher attivi nel rione Salinella con il gruppo guidato dai fratellastri Viktor Rizzo e Nico Salamina, quest'ultimo già detenuto e destinatario di una nuova misura in carcere per gli agguati contro i rivali del clan Appeso.

È quanto emerge dagli ultimi atti dell'inchiesta della Fiamme gialle che nei giorni scorsi ha segnato una nuova svolta: sotto sequestro infatti sono finite ben quattro auto e la somma contanti di quasi 8mila euro riconducibili a Rizzo e ai suoi più stretti familiari. È stato il pm Milto De Nozza dell'Antimafia di Lecce a disporre il blocco dei beni che nelle scorse ore è stato poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari. Il 33enne tarantino, difeso dagli avvocati Salvatore Maggio e Andrea Silvestre, per gli investigatori della Gdf avrebbe infatti un tenore di vita particolarmente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati: automobili di lusso, in particolare, che per l'accusa sono state ottenute investendo il denaro proveniente da traffici illeciti come quello della droga. Rizzo, infatti, secondo la Dda di Lecce ricopre il ruolo di «organizzatore» di un'associazione dedita al traffico e allo spaccio di stupefacenti in grado di rifornire anche di smercio in altri rione come quello di Tramontone e non solo. Un gruppo che ha al vertice il fratellastro Nico Salmina e di cui fanno parte la madre dei due uomini, Amalia Vinzi e la moglie di Viktor, Francesca Leone...

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