l'esplosione
Chi era Marco Piffari, il carabiniere di origini pugliesi morto nella tragedia di Verona. Ferito anche un carabiniere 45enne di Bisceglie
Il 56enne è una delle tre vittime di Castel D’Azzano, dove tre fratelli hanno saturato i locali di un casolare con il gas per evitare di venire sfrattati
Era originario di Taranto Marco Piffari, 56 anni, uno dei tre carabinieri morti nell’esplosione di un casolare a Castel D’Azzano, piccolo comune a sud di Verona, dove tre fratelli avevano saturato i locali con il gas per evitare di venire sfrattati. Con lui hanno perso la vita anche il Carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Valerio Daprà, che assieme alle squadre speciali dell’Arma stavano intervenendo per sgomberare l’edificio, pignorato da anni e dal quale dovevano venire evacuati i tre, Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, agricoltori e allevatori da tempo alle prese con problemi finanziari e ipotecari.
Piffari era luogotenente con carica speciale e comandante della Squadra operativa supporto del Battaglione Mobile di Mestre (Venezia). Arruolatosi nel 1987, abitava nel Padovano. Era separato e non aveva figli.
FERITO ANCHE UN CARABINIERE DI BISCEGLIE
C'è anche un carabinieri di 45 anni originario di Bisceglie, nel nord Barese, tra i 17 feriti dell’esplosione avvenuta la scorsa notte a Castel D’Azzano, nel Veronese, in cui tre militari dell’Arma sono morti. Si tratta di Giuseppe Benso della Squadra operativa di supporto di Mestre. L’uomo, che ha riportato ustioni a viso e mani ed è ricoverato nell’ospedale di Mestre, lavora in Veneto da quando aveva 19 anni. Il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, ha incontrato la sua famiglia. «Nel pomeriggio ho portato il nostro affettuoso saluto, l’abbraccio corale e la vicinanza della città ai genitori di Giuseppe», scrive sui social. «Il nostro concittadino non è in pericolo di vita ma è comprensibilmente molto scosso per la morte dei suoi colleghi», continua il primo cittadino. «Ancora sgomenti e increduli per la follia del gesto che ha provocato così tanto dolore, ci stringiamo attorno a Giuseppe, augurandogli una pronta guarigione e di poterlo abbracciare presto qui a Bisceglie- conclude Angarano-. Il nostro commosso pensiero va anche ai tre carabinieri che hanno perso la vita e alle loro famiglie»
Lo sgombero era stato programmato da giorni dopo vari tentativi negli ultimi anni mai andati a buon fine, anzi con precedenti minacce di farsi saltare in aria. Così sono stati fatti arrivare sul posto carabinieri dei Reparti speciali e agenti dell’Uopi, specializzati in azione antiterrorismo. La casa era però già satura di gas e l’esplosione è stata innescata all’apertura della porta d’ingresso, che ha investito le forze dell’ordine e i vigili del fuoco che stavano facendo irruzione.
L’intero casolare, di due piani, è crollato travolgendo i militari e gli agenti. Sul posto erano presenti anche i Vigili del fuoco che sono intervenuti immediatamente, ma per i tre carabinieri non c'è stato nulla da fare. Nell’esplosione sono rimasti feriti altri 11 carabinieri, tre poliziotti e un vigile del fuoco, tutti ricoverati nei vari ospedali della provincia scaligera, per ustioni e ferite ma non in pericolo di vita. Dei tre fratelli Franco è scappato ed è stato poi trovato e fermato poco lontano, Maria Luisa e Dino sono ricoverati ma non in pericolo di vita, e sono piantonati in stato di fermo all’ospedale.
IL CORDOGLIO DI EMILIANO
«Hanno perso la vita servendo lo Stato e la comunità. Con profonda commozione mi unisco al cordoglio per la tragica scomparsa dei tre carabinieri che hanno perso la vita nell’esplosione della palazzina a Castel d’Azzano, in provincia di Verona: il luogotenente Marco Piffari, di origini pugliesi, il brigadiere capo Valerio Daprà e il carabiniere scelto Davide Bernardello». Lo dichiara in una nota il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano in riferimento alla morte dei tre carabinieri nell’esplosione di oggi a Castel D’Azzano, in provincia di Verona.
«La Puglia si stringe alle famiglie, ai colleghi dell’Arma e a tutte le persone colpite da questa tragedia. Il pensiero va anche ai diciotto feriti, tra militari, poliziotti e vigili del fuoco, che sono rimasti coinvolti nell’intervento. A loro - ha concluso Emiliano - la nostra vicinanza e l’augurio di una pronta guarigione»