Storie

Grottaglie, ecco Roberto Miglietta, pugile-studente che adora la matematica

Maria Pamela Giufrè

L’anno scorso la prima convocazione in Nazionale: ieri a Taranto ha ricevuto il premio Eccellenze Pugliesi

L’onore e l’emozione di ritirare il premio delle “Eccellenze pugliesi” a soli 15 anni. Con questo stato d’animo il giovanissimo Roberto Miglietta, campione nazionale di pugilato e studente brillante del liceo delle Scienze applicate al Moscati di Grottaglie, ha ricevuto ieri l’importante riconoscimento conferito dall’assessorato alla Sanità e allo Sport della Regione Puglia.

La cerimonia, nella sede di Giurisprudenza, in via Duomo a Taranto Vecchia, ha inoltre rappresentato l’occasione per un momento di scambio e condivisione di proposte per fare il punto sui risultati raggiunti dalle politiche sportive regionali dal 2015 ad oggi e sulle iniziative in vista del 2026, anno in cui la Puglia sarà “Regione Europea dello Sport”.

Un motivo in più per rendere ancora più orgoglioso lo studente-pugile, che ha potuto dare il suo contributo nella convinzione che lo sport, e in particolare la boxe, sia espressione di cultura e nobiltà d’animo.

In questo senso, la vita di Roberto è l’esempio più calzante. Mentre cresce tra guantoni e numeri, il giovane atleta si alimenta anche dei più alti valori morali, che tanti suoi coetanei spesso tendono a dimenticare o a mettere da parte a favore del divertimento smodato e senza regole.

«Mi ritengo fortunato - dice Roberto Miglietta - ma mi impegno anche tanto per mantenere i miei risultati e raggiungere nuovi traguardi ancora più importanti. Nel giro di due anni, ho avuto modo di fare delle esperienze meravigliose che mi hanno formato tanto, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche umano. Sono stato convocato nella nazionale e ho partecipato ai campionati europei in Bosnia».

Anche quest’anno Roberto ha vinto i campionati regionali under 17 ed è arrivato alle fasi finali di quelli nazionali che si svolgeranno ad ottobre. Sul ring il baby-campione di boxe ha battuto avversari in Ungheria e Repubblica ceca.

E anche la pagella scolastica di Miglietta non è da meno: tra i banchi di scuola per lui l’anno si è concluso nel migliore dei modi.

«Mi piace studiare - dice il ragazzo, che ha anche ottenuto il riconoscimento di studente-atleta dal ministero dell’Istruzione e del merito - e adoro la Matematica. Anche in questo caso, come nello sport, sono stato fortunato perché ho incontrato le persone giuste sulla mia strada. Il mio prof mi fa amare la Matematica perché la insegna con passione e nello stesso tempo fa il tifo per me perché ritiene importante coltivare i propri talenti in ogni contesto, non solo a scuola».

Miglietta è salito sul ring per la prima volta quando ancora non aveva compiuto 6 anni: il papà, poliziotto e sportivo, gli ha concesso di premiare alcuni campioni di boxe e da allora il bambino ha abbandonato il pallone (faceva calcio) e infilato i guantoni.

«Ho compreso subito perché questa disciplina, alla quale si affacciano tutte le categorie sociali, sia chiamata la “nobile arte” - conclude Roberto - e per questo voglio e spero, con il mio impegno, il mio studio e la mia passione, di essere anche io da esempio per tanti ragazzi che sono ad un bivio. Mi piacerebbe, attraverso la mia esperienza, indirizzarli verso la giusta direzione».

E il percorso sembra già essere quello esatto: Roberto studia tanto, si allena altrettanto, sacrificando anche la sua vita privata, ma lo fa perché ha un obiettivo preciso. Ed è questo che il giovane atleta vuole trasmettere ai suoi coetanei: lo scorso anno era il capitano della nazionale under 15 agli Europei in Bosnia. Ad incoraggiarlo, lasciandolo tuttavia libero nelle sue scelte, c’erano, allora, come adesso, i suoi genitori e sua sorella maggiore.

Privacy Policy Cookie Policy