il caso

Martina Franca, bimbo nasce morto: la procura dispone l’autopsia. L'Asl: «Non c'era attività cardiaca da giorni»

francesco casula

La tragedia il 5 luglio scorso: sei i medici della struttura sanitaria in Valle d'Itria finiti sotto accusa

Sarà l'autopsia a fare luce su quanto accaduto nell'ospedale di Martina Franca dove una donna ha dato alla luce un bimbo purtroppo senza vita. Una tragedia avvenuta nei giorni scorsi su cui i familiari hanno chiesto di fare luce presentando una denuncia: la vicenda è finita sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica Marzia Castiglia che ha aperto un fascicolo di indagine.

Nelle scorse ore il magistrato ha notificato un avviso di garanzia nei confronti di sei medici della struttura sanitaria della Valle d'Itria, un atto dovuto in vista degli accertamenti che dovranno essere svolti a breve: il pm Castiglia ha infatti affidato l'incarico al medico legale Roberto Vaglio di svolgere l'autopsia sul corpo del piccolo per accertare innanzitutto le cause della morte.
Stando alle poche notizie trapelate, infatti, il decesso del nascituro era stato scoperto dai medici dell'ospedale poco prima del parto: il piccolo, come detto, è nato già morto.

Una vicenda che ha chiaramente sconvolto i due genitori entrambi di un comune della provincia di Brindisi: i due hanno così deciso di rivolgersi a un legale per chiedere alla magistratura di accertare eventualità responsabilità di quanto accaduto.
Gli inquirenti, così, nelle ore successive alla tragedia hanno raggiunto l'ospedale della Valle d'Itria e hanno acquisito tutta la documentazione clinica. Non solo. Gli investigatori, su delega della Procura, hanno anche acquisito l'elenco dei medici che hanno avuto in cura la donna nell'ultimo periodo: l'obbiettivo è quello di passare in rassegna tutta la documentazione per comprendere se i segnali di questo tragico epilogo erano individuabili negli esami medici che la 22enne aveva svolto in passato. Una serie di azioni compiute al solo fine di comprendere se si sia trattato di un errore oppure di una fatalità improvvisa e quindi inevitabile.
Come detto lunedì mattina, il pubblico ministero Castiglia, conferirà l'incarico al suo consulente: in quella occasione i medici, finiti nel registro degli indagati con l'accusa di «Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario», potranno nominare un proprio consulente che parteciperà all'esame autoptico in rappresentanza della difesa.
I risultati dell'accertamento saranno, come sempre depositati, tra un paio di mesi e toccherà al pm Castiglia valutare i risultati e decidere se proseguire con l'azione penale nei confronti di alcuni o tutti i camici bianchi coinvolti nella vicenda, difesi dagli avvocati Leopoldo Cicero e Alessandra Semeraro, oppure chiedere l'archiviazione delle accuse.
La tragedia è avvenuta lo scorso 5 luglio, una settimana fa, ma i familiari dovranno purtroppo attendere che siano terminati gli accertamenti della procura per ottenere la restituzione del corpo e poter celebrare il funerale e dare un ultimo saluto al piccolo.

LA PRECISAZIONE

A seguito della pubblicazione del pezzo l'Asl di Taranto precisa che: «La paziente è giunta all'osservazione dei sanitari nella data del 4 luglio 2025 riferendo di non sentir i movimenti fetali dal giorno precedente per cui eseguita l'ecografia è stato constatato assenza di attività cardiaca fetale».

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