l'intervista

Giovanni Patronelli: «Rigenerazione urbana di Taranto: la città non va allungata»

FABIO VENERE

Il neo assessore all'Urbanistica dl comune di Taranto: «Acquisire immobili per nuovi parcheggi? Non lo escludo»

«Dal punto di vista tecnico, non discuto i risultati a cui è giunto il professor Francesco Karrer, urbanista di fama internazionale. Ma, da un punto di vista politico, ho il diritto-dovere in qualità di neoassessore all’Urbanistica di confrontarmi sul nuovo Pug con gli ordini professionali, le associazioni imprenditoriali, quelle ambientaliste e i comitati cittadini per verificare la percorribilità di altre soluzioni». Firmato Giovanni Patronelli (movimento politico “Con”), neoassessore all’Urbanistica del Comune di Taranto.

Assessore, a proposito della possibilità di realizzare nuove attività all’interno del Comparto 32 che si estende dalla pineta Cimino sino (quasi) al futuro ospedale, il professor Karrer aveva sottolineato che, in quell’area, c’erano già degli indici di fabbricabilità. Tradotto, volendo si potrebbe (in parte) costruire. Ma, appunto, qual è la sua volontà?

«La precedente Amministrazione aveva immaginato, per quella zona, dellre attività connesse al futuro ospedale “San Cataldo” lasciando, a dire il vero, irrisolto qualche dubbio sull’apertura di nuove attività commerciali. Ora, ripeto, dal punto di vista tecnico non discuto il lavoro di Karrer, ma da quello politico datemi il tempo di verificare se quegli indici di fabbricabilità possano essere ridotti e utilizzati magari solo per servizi sanitari o azzerati del tutto, puntando invece su un’area a verde. Ma per far questo, ho bisogno di confrontarmi con la città e di ascoltarla. Detto questo...».

Detto questo?

«Taranto non va ulteriormente allungata visto che sta attraversando un evidente calo demografico che stride con l’attuale Prg, adottato nel 1974 e approvato nel ‘78, che era previsto per una popolazione di 350mila abitanti (attualmente è di 187mila abitanti circa, ndr)».

Comparto 32 a parte, assessore, come immagina il nuovo Piano urbanistico generale (Pug)?

«Bisogna puntare su una rigenerazione urbana profonda, mirata. E per farlo sarà importante il confronto».

Per lei, presidente dell’Ordine degli ingegneri dal 2017 al 2022, non dovrebbe essere difficile confrontarsi con il mondo delle professioni e magari potrebbe farlo puntando, ad esempio, sul riuso dell’esistente. Non crede?

«Assolutamente sì. In Città Vecchia, nel Borgo che da decenni vive (in alcune strade) un’oggettiva periferizzazione, ma anche a Tre Carrare Battisti si deve riusare il patrimonio esistente senza consumare altro suolo».

Come immagina di regolarizzare l’abusivismo edilizio presente soprattutto nelle Tre Terre?

«Mi confronterò con la Regione Puglia. A San Vito, Lama e Talsano bisogna puntare sui Piru (Piani di recupero urbano)».

La seconda Amministrazione Stefàno ne approvò uno, a Lama.

«Vero, ma è scaduto e va rivisto».

Tra le sue deleghe c’è quella alla Mobilità. Che, a Taranto, in questo periodo, si traduce con Brt (Bus rapid transit) ovvero linee di trasporto veloci che, tra i tanti benefici, provocheranno però la soppressione di diverse centinaia, se non migliaia, di posti auto. Quali soluzioni potreste adottare?

«Nei prossimi giorni, avrò le prime riunioni tecniche e leggerò gli atti. Come fare? In attesa che si realizzi il parcheggio multipiano nei pressi della Stazione Torpediniere, potremmo cambiare la destinazione d’uso di alcuni terreni e magari realizzare lì dei parcheggi. Ma, sia chiaro, è solo un’ipotesi».

Che ne pensa, invece, di acquisire alcuni immobili pubblici del Borgo, abbandonati da decenni, (ex Inps, ex Inail ed ex Enpas) per realizzare all’interno dei silos?

«Siamo aperti ad ogni soluzione».

Favorevole o contrario all’introduzione di una Zona a traffico limitato, peraltro prevista dal Piano urbano sulla mobilità sostenibile (Pums) già approvato dal Consiglio comunale?

«Beh sì, secondo me, prima o poi si deve raggiungere quest’obiettivo. Ma prima di esprimermi sul punto in maniera compiuta, consentitemi di confrontarmi con le associazioni dei commercianti».

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