Il caso
Brutale pestaggio al fast food contro un 17enne: altri cinque minori indagati a Martina Franca
Nuova inchiesta: un altro episodio che vede coinvolti minorenni ora indagati con l’ipotesi di lesioni personali gravi e, solo nei confronti di uno di loro, anche di resistenza aggravata a pubblico ufficiale
MARTINA FRANCA - Spunta una nuova inchiesta della procura di Taranto a carico di 5 minorenni di età compresa tra 15 e 17 anni accusati di aver preso parte a una brutale aggressione ai danni di un 17enne di Martina Franca. Un altro episodio che vede coinvolti minorenni ora indagati con l’ipotesi di lesioni personali gravi e, solo nei confronti di uno di loro, anche di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. L’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Daniela Putignano, ha preso il via proprio dalla denuncia della giovane vittima che assistita dall’avvocato Donato Muschio Schiavone ha deciso di rivolgersi alla magistratura. I fatti risalgono al 2 marzo, ma emersi soltanto alcune settimane fa quando gli indagati sono stati invitati a presentarsi, assieme ai propri difensori – tra i quali gli avvocati Luigi Palmieri, Martino Rosato e Gaetano Vitale – davanti agli investigatori per rispondere alle loro domande: i giovani hanno sostanzialmente negato le accuse e uno di loro ha spiegato di essere intervenuto solo per separare gli altri.
L’episodio si è consumato all’esterno di un fast food, dove i ragazzi, vittima compresa, si trovavano per trascorrere il tempo libero. A far scattare la violenza, forse uno scambio di battute tra di loro e una sfida lanciata da uno degli aggressori al 17enne che si trovava nel locale assieme a due ragazze della sua stessa età. Una provocazione, un diverbio che, però, non si è fermato alle sole parole ma è degenerato in violenza.
Il 17enne sarebbe stato infatti accerchiato da questi giovanissimi e colpito «ripetutamente al volto e al corpo con pugni» per poi essere preso dalla testa e infine sbattuto sul «cofano di un mezzo di soccorso». Aggressione a seguito della quale la vittima ha riportato un trauma al volto con lesioni guaribili in 27 giorni.
In particolare, uno dei due ragazzini di 16 anni è accusato di aver sferrato un pugno all’occhio della vittima e e di avergli provocato anche una contusione dello zigomo. Non solo. Sempre al 16enne viene inoltre contestato di aver tentato di aggredire un poliziotto che cercava in tutti i modi di calmarlo mentre si trovava nel commissariato per essere sentito su quanto accaduto.
Quando l’agente aveva chiesto al minorenne di stare tranquillo e attendere i colleghi, questo avrebbe reagito agitandosi e dimenandosi, tanto da costringere il poliziotto a «cinturarlo», cioè bloccarlo con le braccia, nel tentativo di farlo sedere. Per tutta reazione, l’adolescente avrebbe reagito dando in escandescenze e cercando di dargli delle testate per divincolarsi da quella presa. Manovre che hanno messo non solo in difficoltà il poliziotto, ma che gli hanno anche provocato una lesione alla mano con una prognosi di 7 giorni.
Una vicenda che riporta recenti e gravissimi fatti di cronaca che vedono coinvolti sempre giovanissimi anche al di sotto di 14 anni: a partire dall’ultima, in ordine temporale, su una presunta baby gang del quartiere Tamburi che conta, al momento, 7 indagati e almeno altri 13 ragazzini dai 10 anni in su, ritenuti responsabili non solo di aver quasi lapidato un cittadino nigeriano 26enne, ma anche di aver tentato di prendere il controllo delle case parcheggio, bloccando la carreggiata con cassonetti e opponendo una feroce resistenza perfino ai militari dell’Arma.