Giustizia

Truccano un gratta e vinci da 10 milioni, due fratelli di Ceglie Messapica salvati dalla prescrizione

ALESSANDRA CANNETIELLO

Si erano presentati da un notaio per "blindare" la vincita, ma era tutto falso. Un complice 52enne già condannato in abbreviato

TARANTO - Si è chiuso con due proscioglimenti il processo che vedeva imputati fratello e sorella di Ceglie Messapica accusati di aver falsificato un biglietto del Maxi Miliardario nel 2013 per portarsi a casa un jackpot da 10 milioni di euro. Un raggiro arrivato, secondo la procura, a un passo dall’incasso: i due, insieme a un 52enne di Martina Franca - condannato in primo grado con il rito abbreviato - si erano presentati dal notaio per mettere al sicuro il bottino depositando il Gratta e Vinci.

Il tagliando, però, una volta arrivato alla commissione incaricata di verificare i biglietti della Lotteria nazionale, è risultato essere contraffatto mandando in frantumi il sogno di diventare milionari e procurando ai tre una denuncia per tentata truffa, falso e ricettazione. La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 3 anni di reclusione per i due brindisini assistiti dall’avvocato Donato Muschio Schiavone, ma il giudice ha emesso una sentenza di «non doversi procedere» perché nel frattempo i reati sono andati prescritti.

Durante l’esame degli imputati i due avevano ricostruito l’intera vicenda: a rispondere per prima alle domande era stata la donna che...

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