l’inchiesta
Caffè e cocaina al bar «DeDo» in sei indagati dalla procura di Taranto
Spaccio e consumo di droga in via Cesare Battisti. Chiusa l’indagine dei carabinieri: sotto accusa la titolare e due collaboratrici
TARANTO - Un locale trasformato in una area per il consumo di droga. Un'inchiesta che riporta uno accanto all'altro i nomi della vecchia mala di Taranto. Ma questa volta al centro delle indagini sono finite le donne, eredi di quei personaggi di primo piano. Tutto ruota intorno a un bar, in via Cesare Battisti: si tratta del «De. Do bar» che - secondo le indagini condotte dai carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Taranto coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Francesca Colaci – era stato trasformato in un luogo per spacciare e consumare cocaina.
Dall'avviso di conclusione delle indagini notificato nelle scorse ore, emerge infatti, che Clara D'Oronzo, 37enne titolare del bar, è accusata di «agevolazioni dell'uso di sostanze stupefacenti» perché adibiva e consentiva, si legge negli atti dell'inchiesta, che quel bar fosse diventato un «luogo di convegno di persone che ivi si danno all'uso di sostanze stupefacenti del tipo cocaina». Nel locale, insomma, secondo l'accusa di poteva consumare cocaina senza troppe difficoltà. Ma non solo.
La 37enne «in particolare – scrive il pm Colaci - in qualità di titolare dell'attività commerciale “De.Do Bar”, adibiva detto locale a luogo di spaccio di stupefacenti e, nello specifico, consentiva abitualmente l’introduzione al suo interno di sostanza stupefacente del tipo cocaina da parte dei suoi dipendenti, al fine di venderla agli avventori del bar, in tal modo permettendo che detto locale fosse anche adibito a sede di frequente ritrovo per il consumo di sostanze stupefacenti, sia dei clienti, sia degli stessi dipendenti».