Politica
Taranto, dal Consiglio arriva l'ok al Bilancio 2025, e gli asili diventano privati
Confermato lo stop al Sail Gp. Scintille tra Melucci e Contrario, la nota del PD («Ha parlato di partito fascista»)
TARANTO - Doppio via libera alla concessione ai privati di tutti gli asili nido municipali e ok al bilancio di previsione 2025. Lo ha deciso, nel corso di una riunione-fiume durata nove ore, il Consiglio comunale di Taranto. Per la cronaca, a favore della gestione privata delle nove strutture destinate ai bimbi hanno votato in 17 (è l’area che fa riferimento al sindaco Melucci), un secco “no” invece è stato pronunciato da 15 consiglieri. In realtà, ai 14 della minoranza ieri si è aggiunta Patrizia Mignolo che, su questo punto, ha votato in dissenso dalla maggioranza. Sul voto per la manovra finanziaria, però, il sindaco ha recuperato il “sì” di Mignolo e quindi la maggioranza ha raggiunto quota 18 (12 i voti delle opposizioni).
In realtà, sul taccuino del cronista sono finiti anche i vibranti duelli verbali (tra Stellato e Musillo e soprattutto tra il sindaco e Contrario con Melucci che come denuncia il Pd in una nota ha parlato di «partito fascista»). I lavori della massima assise cittadina, inoltre, sono rimasti inchiodati per un’ora e mezza dalla richiesta avanzata da Giampaolo Vietri di rinviare sia l’approvazione della Nota di aggiornamento al Documento unico di programmazione (quella in cui era stata inserita la privatizzazione degli asili) che il bilancio di previsione 2025 del Comune. L’esponente di Fratelli d’Italia ha citato la legge e il regolamento di contabilità che impongono alla giunta di adottare la manovra finanziaria entro il 15 novembre di ogni anno «e invece – ha precisato Vietri – abbiamo ricevuto quasi mille pagine da leggere e approfondire con 28 giorni di ritardo rispetto al previsto visto che la giunta ha poi dato l’ok il 13 dicembre e che il termine ultimo per presentare gli emendamenti è scaduto dieci giorni dopo».
Si schiera con il consigliere di FdI e, su tutti, prende la palla al balzo Piero Bitetti (Con) che ricorda come, in casi simili, il regolamento «impone il ricorso al voto segreto per decidere se rinviare o meno i punti. Mi appello ai consiglieri Stellato, Mignolo, De Martino e Mele affinché diano al Consiglio più tempo per discutere». L’appello di Bitetti, però, così come, in precedenza quelli di Liviano («non fate prove muscolari») e del dem Contrario («il Governo ha dato la proroga sino a fine febbraio per approvare i bilanci, non c’è fretta»), cade nel vuoto. La maggioranza procede come uno schiacciasassi e sembra quasi indifferente all’ipotesi di ricorrere al Tar contro la compressione dei tempi ventilata da Di Cuia (Forza Italia), Cosa (Svolta liberale) e da Contrario (Pd). Si va avanti, dunque, eppure l’area Melucci perde (almeno su questo punto) il voto della consigliera Mignolo che respinge la tesi della sua stessa maggioranza per la quale la concessione ai privati degli asili farebbe diminuire realmente i costi al Comune, porterebbe a nuove assunzioni, ridurrebbe le rette alle famiglie grazie ai buoni educativi regionali e migliorerebbe il servizio prolungando gli orari e le attività anche per il periodo estivo. E se per l’area Melucci, il centrista Massimiliano Stellato ha ammesso «di aver cambiato idea, prima ero contrario, proprio dopo aver appreso di questi benefici. E poi, nel 2020, assessori di riferimento di chi oggi protesta – ha ricordato - votarono a favore dell’esternalizzazione di tre asili nido», gli esponenti dell’opposizione hanno invece letteralmente demolito la delibera. In estrema sintesi, tutti i loro interventi possono essere riassunti così: «Gli asili nido del Comune di Taranto, da quarant’anni, sono un fiore all’occhiello, un vanto. Che ora, grazie a voi, non c’è più».
Capitolo bilancio, interviene Rinaldo Melucci. Che sui lavoratori della multiservizi ammette: «Avevo un’altra idea sin dal 2021, ma il Consiglio mi ha chiesto di salvare i 150 lavoratori degli appalti comunali e allora la coperta è corta. E le risorse (5,3 milioni di euro, ndr) necessarie - ha aggiunto Melucci – bisognava trovarle facendo tagli altrove. In questo senso, abbiamo guardato agli asili in cui comunque non si perderà un solo posto di lavoro e in cui i servizi miglioreranno. E, nonostante questo, non sono aumentate le tasse». Il capo dell’Amministrazione comunale ha poi confermato che sempre per ridurre i costi, molto probabilmente, salterà la tappa di settembre 2025 del SailGp.
Dal punto di vista politico, infine, si registra la proposta di Bitetti che ha invitato Melucci ad azzerare la giunta e i vertici di tutte le aziende partecipate «per dar vita ad un governo di saluta pubblica (maggioranza e opposizione insieme, ndr)». L’idea spiazza un po’ tutti, ma (almeno per ora) non sfonda.
DE SANTIS CONTRO MELUCCI
«Vogliamo esprimere a nome di tutto il Partito Democratico della Puglia vicinanza e solidarietà al capogruppo del Pd di Taranto Luca Contrario. La fase zen di Melucci è durata poco infatti durante l’ultimo consiglio comunale il sindaco ha interrotto il nostro capogruppo non consentendogli di finire il proprio intervento in difesa degli asili pubblici tarantini che la maggioranza ha privatizzato nel corso della seduta. Il sindaco ha nuovamente perso le staffe apostrofando il PD come un 'partito fascistà semplicemente perché stava difendendo la natura pubblica della scuola dell’infanzia». Lo affermano Domenico De Santis segretario regionale PD Puglia, e Francesca Viggiano, vice presidente regionale.
«Conosciamo i suoi metodi, e forse quelle accuse - aggiungono - dovrebbe riversarle su se stesso, visto che non ha consentito un intervento democratico in consiglio comunale, o forse pensava al fatto che lui ha piegato le istituzioni cambiando il regolamento del consiglio per votarsi il nuovo presidente esautorando Pietro Bitetti».
Per i due esponenti Dem «Melucci accusa il PD ma in realtà parla a se stesso. Gli consigliamo di liberare la città di Taranto dalla sua arroganza, dal suo trasformismo e dalla sua incapacità amministrativa. Nel frattempo dopo la scelta di passare all’opposizione della consigliera Bianca Boshniaku, che ringraziamo per la sua scelta coraggiosa e in difesa della città, e ci auguriamo che sia seguita da altri consiglieri». «Oggi - concludono - la maggioranza ha perso un’altra consigliera. Melucci non ha più i numeri in consiglio ma soprattutto è minoranza tra i cittadini tarantini».
«Come già segnalato dal Coordinatore Provinciale di Con Taranto, ci riteniamo profondamente distanti da scelte volte a privatizzare la concessione degli asili comunali indipendentemente da ragioni di bilancio - così in una nota Alessandro Delli Noci (Coordinatore Regionale di CON la Puglia) - a Taranto scelte non condivisibili sulla concessione ai privati degli asili comunali. Solidarietà al Presidente Piero Bitetti e ai consiglieri di centro sinistra della nostra alleanza. Non siamo convinti che affidare a gestori privati aspetti pedagogici che dovrebbero avere caratteristiche di universalità, laicità e parità di accesso sia la scelta giusta come non siamo stati d’accordo su diverse scelte politiche operate dalla Amministrazione Comunale di Taranto e dal suo Consiglio, non ultima la vicenda legata alla sostituzione del Presidente Bitetti, che non ha mai esercitato il suo ruolo fuori le righe, in modo offensivo o urlato come invece ci è parso di vedere in altre figure che siedono in quella assise».
E aggiunge: «Non ci accomuna nulla a questo modo di intendere la gestione e la programmazione della vita pubblica in una comunità, come quella di Taranto, che è sempre al centro delle attenzioni di tutta la Regione.
Solidarietà ai consiglieri di opposizione ai quali è stata impedita la discussione e grazie al Presidente Bitetti per aver tenuto fede al patto elettorale con i cittadini di Taranto».