L'intervista

Il luogotenente Fabrizio Viva racconta il caso Scazzi: «I giorni di Sarah e quelle indagini sotto le telecamere»

Mimmo Mazza

Il militare dell’Arma, responsabile della stazione dei Carabinieri di Avetrana, raccolse la denuncia di scomparsa del fioraio: «Apprezzai la sua decisione di raccontare quello che aveva visto»

AVETRANA - È stato il primo ad occuparsi della scomparsa di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa dalla cugina e dalla zia il 26 agosto nel 2010. Toccò al luogotenente Fabrizio Viva, all’epoca dei fatti comandante della stazione dei carabinieri di Avetrana, a raccogliere la denuncia della mamma di Sarah, Concetta Serrano, giunta in ufficio con la sorella Cosima. Da quel giorno il suo ufficio è stato snodo fondamentale di tutte le attività investigative. Profondo conoscitore del territorio, si deve a lui l’individuazione delle zone rurali coinvolte nel giallo: il terreno dove Michele Misseri fece trovare il telefonino della nipote, l’uliveto dove bruciò i suoi vestiti e il lugubre pozzo in contrada Mosca con il corpo della scomparsa. Dopo il congedo dall’Arma, l’ex comandante Viva si è trasferito a Galatina, sua città di origine in provincia di Lecce. Ora ha deciso di rispondere alle domande della Gazzetta.

Luogotenente, da quanti anni era a capo della Stazione di Avetrana prima del caso Scazzi?

«Da 19 anni».

Ad Avetrana cos’era accaduto di eclatante prima di quella vicenda che attirò l’attenzione di tutta l’Italia?

«Il 15 giugno del 1998 nel corso di una tentata rapina presso il locale Ufficio Postale i malviventi spararono circa 200 colpi: morì una signora e rimasero ferite 5 persone tra cui il brigadiere dei carabinieri Blaiotta in modo serio. Un anno prima, invece, ci fu un grosso sequestro di droga, ben 141 chilogrammi di droga tra hashish e marijuana».

Conosceva i Misseri?

«Michele, solo di vista».

E gli Scazzi?

«Di vista solo la signora Concetta Serrano, mamma di Sarah».

Cosa stava facendo il pomeriggio del 26 agosto 2010?

«Ero appena salito a casa a pranzare».

Ci racconta cosa accadde quel pomeriggio?

«Intorno alle 15,15 il militare di servizio alla caserma, mi avvisò che poco prima, si era presentata la signora Concetta Serrano, la quale aveva denunciato oralmente l’allontanamento della propria figlia minore Sarah Scazzi. La signora Serrano era in compagnia della sorella Cosima e della nipote Sabrina Misseri. Appresa la notizia ho provveduto ad estendere le ricerche a tutti i Comandi dell’Arma sulla base delle indicazioni fornite dalle tre donne. La denunzia venne formalizzata alle successive ore 17,20 dalla madre Concetta. Nel contempo ho avvisato telefonicamente il pubblico ministero di turno presso la Procura di Taranto, il dottor Mariano Buccoliero e la dottoressa Maria Grazia Anastasia presso il Tribunale dei minori di Taranto»...

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