Territorio

Martina Franca, ritardi nei lavori a Villa Carmine: la riapertura slitta di un mese

Ottavio Cristofaro

Le opere, costate in totale 730mila euro, dovevano già essere concluse

MARTINA FRANCA - Un’estate senza la Villa del Carmine. I lavori di ristrutturazione del grande giardino pubblico erano iniziati a fine 2023 e si sarebbero già dovuti completare. Il collaudo fissato lo scorso 31 luglio non ha dato esito positivo; in questi casi di solito viene aperta una procedura sanzionatoria che - laddove in assenza di adeguate giustificazioni da parte della ditta - porta al pagamento delle penali sulla base dei ritardi. Ma quello che interessa davvero ai cittadini è che l’opera possa essere completata: giovani e giovanissimi stanno già frequentando le aree interdette del cantiere, scavalcando le recinzioni ed esponendosi a pericoli e rischi.

Secondo fonti vicine a Palazzo Ducale, i lavori potrebbero essere completati entro la fine di settembre e, a giudicare da quanto si intravede al di fuori del confine del cantiere, è probabile che ciò possa avvenire, in quanto gran parte delle lavorazioni sembrano essere realizzate.

I lavori di restyling, per un costo complessivo di 730mila euro mirano alla rigenerazione delle parti degradate, alla riqualificazione paesaggistica e al recupero di strutture e servizi per una valorizzazione complessiva della villa che aumenti anche la sua attrattività turistica anche in considerazione dell’affaccio sull’ineguagliabile panorama della Valle d’Itria.

Tra gli interventi è prevista la revisione e integrazione della pavimentazione, la sistemazione dei masselli, la demolizione delle opere in calcestruzzo, la posa in opera di nuove ringhiere e nuovi cordoli, la realizzazione di un’area fitness. L’arena diventerà uno spazio polifunzionale che i ragazzi potranno utilizzare per giocare a basket o per la socializzazione, ma che all’occorrenza può ospitare eventi musicali, teatrali e mercatini. Nuovi bagni e potenziamento dell’impianto di illuminazione esistente con l’implementazione dei corpi illuminanti, nuovo sistema di irrigazione a goccia e impianto di raccolta e riutilizzo delle acque meteoriche.

E poi una revisione a 360 gradi del verde, con la realizzazione del prato, lo sfoltimento della vegetazione invasiva che impedisce la veduta panoramica della Valle d’Itria, la bonifica della scarpata con l’eliminazione di rovi e altra vegetazione infestante e la contestuale piantumazione di specie a basso fusto e radici profonde.

Villa Carmine è il simbolo di una porzione di città che merita il massimo delle attenzioni, perché troppo spesso trascurata, abbandonata e dimenticata. Da qui era nata la volontà politica di rimettere nuovamente mani su un bene, considerato strategico per il quartiere, ma già in passato al centro di interventi, uno dei quali aveva scatenato polemiche per l’utilizzo eccessivo di calcestruzzo che aveva alterato la storicità di uno dei giardini pubblici più antichi della città. La villa del Carmine è emblema di un quartiere che necessita di spazi urbani di socializzazione per tutte le generazioni, ma troppo spesso vittima del degrado e dell’incuria.

Privacy Policy Cookie Policy