Il fatto

Gestivano case per appuntamenti nel centro di Taranto, tre arresti per sfruttamento prostituzione

Due uomini di 49 e 62 anni, e una donna di 46

TARANTO - Alle prime ore di questa mattina la polizia ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di custodia cautelare a Taranto, a carico due uomini di 49 e 62 anni e di una donna di 46, rienuti a vario titolo presunti responsabili di associazione a
delinquere finalizzata al favoreggiamento della prostituzione, sfruttamento della prostituzione e violazione di sigilli. I tre avrebbero gestito case d'appuntamento nel centro del capoluogo jonico.

Le indagini, condotte dal personale della squadra mobile e coordinate dalla Procura, sono partite a luglio del 2022 dopo una rapina avvenuta all’interno di un b&b: un giovane 30enne tarantino - poi denunciato - dopo aver avuto un rapporto a pagamento con una donna straniera, l'aveva ferita con un coltello e rapinata.
Da ulteriori approfondimenti è emersa l’esistena di un’associazione dedita allo sfruttamento della prostituzione che avrebbe provveduto ad affittare per periodi non superiori ai 20 giorni appartamenti a giovani ragazze provenienti da varie parti d’Italia. I tre componenti del gruppo avevano compiti ben precisi. Mentre i due uomini si sarebbero occupati di tenere i contatti con le donne e di riscuotere gli affitti, circa 4.000 euro al mese, la donna - moglie di uno dei due indagati - si sarebbe occupata dell’accoglienza e della logistica a ogni nuovo arrivo.

Inoltre, pur di continuare la loro attività, avrebbero violato più volte i sigilli di un altro appartamento ubicato sempre nel centro cittadino e posto sotto sequestro dalla polizia a novembre del 2022 perché al suo interno alcune donne si prostituivano.
Per il 49enne, ritenuto il presunto organizzatore del gruppo, è stata disposta la custodia cautelare in carcere; per gli altri due gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
I conseguenti accertamenti patrimoniali hanno consentito inoltre di quantificare in circa 26mila euro il profitto dell’attività dell’associazione, risorse che sono state sottoposte a sequestro preventivo

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