Il caso

Fiumi di droga a S. Giorgio Ionico: per l’operazione «Taros 2» oltre un secolo di carcere

Francesco Casula

«Il piccolo comune del Tarantino, San Giorgio Ionico è come una seconda Scampia»

TARANTO - Si è chiuso con 15 condanne e 5 assoluzioni il processo di primo grado nei confronti dei 20 imputati coinvolti nell'inchiesta antidroga “Taros2” che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. Pene per oltre 127 anni di carcere sono stati inflitti dal giudice Marcello Rizzo che ha sostanzialmente accolto la tesi del pubblico ministero Milto De Nozza della Direzione distrettuale Antimafia di Lecce.

La pena maggiore, a 20 anni di reclusione come richiesta dall'accusa, è stata decretata per Marcello Lucchese soprannominato «Pupetta» oppure «Bruce Lee»: grazie alla sua caratura criminale poteva anche essere l’ago della bilancia in una competizione elettorale, ma non solo. Lucchese, per l’accusa, gestiva il chiosco della Villa comunale, bloccava progetti sgraditi, spostava voti da questo a quel candidato. E poi trovava lavoro agli amici, offriva sostegno per i furti di auto, riusciva persino a neutralizzare l’azione dei carabinieri grazie alla complicità dell'ex comandante della stazione. Altri 20 di carcere sono stati inflitti a Luigi Romano e poi 14 anni e 10 mesi ad Alessandro Cuppone, 12 anni e 2 mesi per Daniele De Marco, 9 anni e 8 mesi a Giovanni Carella, 8 anni e 8 mesi Cristian Cervino difeso dall'avvocato Patrizia Boccuni e Cosimo D'ambrogio, 8 anni e 4 mesi ad Antonio Bicchierri, 6 anni e 8 mesi per Giovanni Rizzo, 6 anni a Giuseppe Merletto, 2 anni per Daniele Antonio Pappadà e Nicolò Ursi e 1 anno di reclusione per Gennaro D'Imperio. Il giudice ha inoltre condannato a 2 anni e 8 mesi l'aspirante collaboratore di giustizia Giorgio Tocci e a 4 anni e 8 mesi per l'ex comandate della stazione dei carabinieri di San Giorgio Adriano Meleleo.

Assolti invece da tutte le accuse Vincenzo Fonseca difeso dall'avvocato Luigi Danucci (che rischiava 8 anni e 4 mesi) e Osvaldo Gigantiello difeso dagli avvocati Danucci e Salvatore Maggio. Scagionato dalle accuse anche Teodosio Nigro: per quest'ultimo il pm De Nozza aveva chiesto la condanna a 8 anni ritenendolo un membro dell'associazione che trafficava droga, ma l'avvocato Diego Maggi è riuscito a dimostrare la sua estraneità ai fatti. Assolti infine anche Pierantonio Scarciglia e Eugenio Romano, anche questi assistiti dall'avvocato Danucci.

Per l'Antimafia di Lecce l'inchiesta condotta dai carabinieri ha portato alla luce un’associazione che aveva trasformato San Giorgio Ionico in una «seconda Scampia» per il traffico di stupefacenti...

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