L'inchiesta
Mobbing a Ginosa, multa un assessore: vigilessa rimossa da servizio. Oltre al sindaco indagati 3 assessori
Sotto accusa anche Marco Ielli. Nel registro degli indagati sono iscritte sette persone: nel mirino il comandante della Polizia Locale Giovanna Ferretti e il suo vice Antonio Costantino
TARANTO - Salgono a quattro gli esponenti della giunta comunale di Ginosa indagati nell'inchiesta nata dopo la denuncia per mobbing presentata da una dipendente comunale. Oltre al sindaco Vito Parisi e gli assessori Domenico Gigante e Nicola Piccenna: nelle carte compare anche il nome di Marco Ielli, assessore all'ambiente, nei suoi confronti il pm Rosalba Lopalco ha contestato il reato di favoreggiamento: per l'accusa, l'assessore ascoltato come persona informata sui fatti dagli investigatori avrebbe negato che la dipendente avesse preso parte a un servizio di posto dall'amministrazione.
Complessivamente nel registro degli indagati sono iscritte sette persone: oltre ai quattro politici, infatti, le accuse principali sono mosse al comandante della Polizia Locale Giovanna Ferretti e del suo vice Antonio Costantino. Il settimo indagato è Alessandro Gnisci: anche lui risponde di favoreggiamento perchè ascoltato dagli inquirenti, secondo la procura avrebbe negato circostanze ritenute dall'accusa vere.
Ai due ufficiali della Polizia Locale di Ginosa, il magistrato inquirente ha contestato il reato di maltrattamenti: «per ragioni di acredine» scrive il pm Lopalco, i due avrebbero adottato «disposizioni di servizio pregiudizievoli» nei confronti della donna «screditandone il lavoro» per «prostrarla psicologicamente e di costringerla ad abbandonare definitivamente l'ufficio». Un atteggiamento che secondo l’accusa avrebbe in concreto danneggiato la condizione psicofisica della donna a cui, a causa di questi eventi, è stata diagnosticato uno «stato ansioso persistente». Tutto comincia a maggio 2020 quando la dipendente comunale era impegnata in un controllo nei confronti dell’assessore Gigante che avrebbe accertato la mancata registrazione di un contratto di locazione e l'omesso pagamento della Tari: in quell’occasione, secondo la procura, il comandante Ferretti, interessata dall'assessore alla Polizia locale Piccenna, a sua volta chiamata dall'assessore Gigante, avrebbe di lì a poco predisposto un’attività di servizio che sollevava la donna da una serie di compiti e destinandola ad altri incarichi. Azioni secondo l’accusa compiute per interrompere l’accertamento nei confronti dell’assessore».
Non solo. A questo sarebbero poi seguite denunce ritenute false, umiliazioni pubbliche, insulti e persino procedimenti disciplinari. Al sindaco Parisi viene invece contestato di aver interferito in un’attività di controllo fatto dalla dipendente ai danni di una «casa vacanza»: il primo cittadino è accusato di aver provato, con il titolare di una casa vacanza, di evitare sanzioni poi in realtà emesse comunque. Parisi, inoltre, deve difendersi dall’accusa di calunnia per aver presentato una denuncia, redatta sulla base di una informativa fatta dalla Ferretti, nella quale «sapendola innocente» accusavano la lavoratrice di essersi appropriata di fascicoli relativi alle concessioni agli ambulanti e dell’Ufficio Suap di Ginosa: le accuse nei confronti della dipendente, difesa dall’avvocato Maria Pistone, sono poi state archiviate. Infine al sindaco è anche contestata l’omissione in atti d’ufficio per non aver «ottemperato entro 30 giorni alla richiesta di accesso agli atti amministrativi» presentata dal legale della donna.