difesa e sicurezza

A Taranto una base «eco friendly», la Nato lavora alla neutralità energetica

maristella Massari

Il Centro operativo Sud dell’Alleanza progetto pilota punta sul «green»: dall’installazione di impianti di fotovoltaico sui capannoni, ai sistemi di recupero delle acque piovane per usi irrigui

TARANTO - A Taranto la Nato scommette sul «green» con un progetto che promette di far raggiungere a breve la neutralità energetica al Centro operativo Sud dell’Alleanza atlantica che ha la sua base sulle rive del Mar Piccolo.

Il Centro per la logistica è presente all’interno dei capannoni della Nato fin dal 1972. A quanto si apprende, il Soc di Taranto è stato identificato come programma leader nello sviluppo di un progetto pilota nell’ambito della «Nato Green Energy Initiative». Sarà il primo ente Nato al mondo a raggiungere la neutralità energetica con la sostituzione del gas e la promozione di tutte le fonti rinnovabili nel rispetto dei limiti di qualità dell’aria e tutela del sottosuolo. Un grande traguardo e un modello che, come spiegò a Taranto alla fine di novembre Orhan Muratli, direttore delle Operazioni per il Supporto Logistico della Nato, verrà replicato in altri Paesi. In 52 anni, fin dalla sua fondazione, il Soc ha contribuito in modo sostanziale allo sviluppo e al progresso di Taranto.

Nel contesto della visione Nato 2030 e in risposta all’invito a un approccio globale ai continui cambiamenti del mondo, l’agenzia di Taranto si conferma come esempio di sostenibilità ambientale, gestione operativa avanzata e motore di crescita economica per il territorio tarantino.

Il centro, specializzato in stoccaggio, manutenzione e dispiegamento in operazioni, esercitazioni o supporto umanitario dei «capability package», ovvero l’insieme delle sue capacità, gestisce oltre 2.000 container con risorse e materiali che possono essere inviati nel giro di poco in caso di emergenza, come avvenuto ad esempio dopo il terremoto in Turchia. La base del Soc si trova in una zona vincolata dal punto di vista paesaggistico e idrogeologico. «Godiamo di un meraviglioso affaccio sul Mar Piccolo e confiniamo con la pineta di Cimino, area protetta che offre riparo a una notevole varietà di specie vegetali e animali» ha spiegato alla «Gazzetta» Renato Lepore, comandante della Nspa Soc di Taranto.«Le recenti iniziative del centro, mirate alla riduzione dell’impatto ambientale, rispettano le norme italiane per la tutela del paesaggio, del patrimonio culturale e subacqueo. La Nspa Soc di Taranto è stata la prima della Nato a ottenere la certificazione per la sicurezza sui luoghi di lavoro, e sta lavorando per ottenere quella per la gestione ambientale».

Ma oltre all’impegno ambientale e operativo, la presenza costante di personale internazionale genera una domanda crescente di servizi e beni locali, favorendo le imprese dell'indotto che collaborano con il Soc. «Queste sinergie - aggiunge il generale Lepore -, consolidano la Nspa Soc come un pilastro per la sostenibilità, l’efficienza operativa e un partner economico cruciale per la comunità tarantina».

Particolare risonanza assume il progetto selezionato all’interno della Nato Support and Procurement Agency, la principale agenzia di logistica e approvvigionamento dell'Organizzazione, come base pilota per l’implementazione del «green procurement». Questa pratica, sempre più adottata da organizzazioni di tutto il mondo, consiste nell’acquisto di beni e servizi con un’impronta ecologica ridotta. Nel caso specifico del progetto tarantino, la fornitura e l’installazione di un sistema fotovoltaico da circa 240 kW, dotato di colonnine di ricarica ed accumulo da 200 kWh, mira a rendere il centro autosufficiente dal punto di vista energetico. Questo approccio al «green procurement» non solo risponde alle esigenze ambientali, ma rappresenta un importante passo avanti nella promozione di pratiche commerciali sostenibili e responsabili.

«Sono in atto in questa base una serie di azioni “eco friendly”. Stiamo smantellando tutto i vecchi sistemi di riscaldamento a diesel e li stiamo sostituendo con pompe di calore ad alta efficienza, abbiamo installato 9 stazioni di recupero dell’acqua piovana per impedire che scarichi a mare e riutilizziamo l’acqua piovana per l’irrigazione delle aree aperte. Abbiamo sostituito per oltre il 90% i vecchi sistemi di illuminazione e abbiamo provveduto a montare impianti a basso consumo idrico».

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