il viaggio
Nei vicoli della città vecchia tra fantasmi, masciàre e streghe
Il tour che rievoca storie e credenze popolari. «Ma Halloween non c’entra nulla»
TARANTO - Passeggiando tra i vicoli della Città Vecchia, soprattutto quando viene sera, è facile immaginare che i grandi palazzi nascondano delle storie, tra le mura di carparo e i bei fregi che le adornano. Farlo poi con una guida che racconta le vicende delle famiglie che le hanno abitate e che narra le leggende di fantasmi, streghe e masciàre, il culto dei morti e degli affascini, non ha prezzo. “La casa dei Fantasmi - narrazione di credenze popolari” è un tour guidato del centro storico, molto particolare, ideato da Tarantinìdion APS, associazione di promozione sociale per lo sviluppo della dimensione socio-culturale e artistica di Taranto.
Succede così di scoprire che a Palazzo Fornaro ad esempio, che oggi ospita la caserma dei Carabinieri, ci siano dei fantasmi che si aggirano nello stabile nobiliare e nel palazzo accanto. Si narra, infatti, ci sia lo spirito di un uomo morto ammazzato dai ladri, che avevano saccheggiato i suoi magazzini. Una storia che risale al ‘700 e che è ancora viva nei racconti popolari. Ma i residenti raccontano di aver avvertito anche un’altra presenza, che risale a 50 anni fa. Racconti e credenze, qualcuno ci crede, qualcuno no e qualcun altro le narra. «Niente a che fare con Halloween – ha spiegato Antonello Cafagna dell’associazione - non fa parte assolutamente delle nostra cultura. Si tratta di un racconto della tradizione legata alle storie di fantasmi che abitano le case della Città Vecchia». Ogni tappa è una narrazione accompagnata da un brano musicale della tradizione tarantina nello stile di Tarantinìdion.
«La figura della masciàra – ha detto Cafagna – è molto diffusa. Sono le streghe, quelle donne a cui ci si affidava nel bene e nel male, in amore e in odio: per avvicinare la persona amata o per mandare qualche disgrazia alle persone odiate. Erano soprattutto donne, poche volte uomini, temute per le loro presunte capacità». Il culto dei morti è molto sentito nella tradizione tarantina e il tour vuole raccontarlo in ogni sfaccettatura, come il tipico “cunzl”, consolazione, il pasto che si porta a casa del deceduto come simbolo di vicinanza per i suoi cari, una forma di rispetto o solidarietà.
Il tour dura mediamente 90 minuti ed è nato dagli studi di Cinzia Pizzo, ricercatrice di cultura popolare. Ieri ha registrato il tutto esaurito e per questo si è deciso di replicarlo anche oggi. «La partecipazione è stata importante – ha raccontato Cafagna – in termini di numeri. Questo è un bel segnale, che va oltre il bene dell’associazione. È sintomatico di un ritrovato interesse verso la tradizione. Noi siamo impegnati da 20 anni nel recupero e nella valorizzazione della tradizione attraverso interviste sul campo, ispirandoci a lavori accademici come quello del professor Basile». Per assistere alla replica dello spettacolo itinerante “Le case dei fantasmi” bisogna prenotare contattando o inviando un messaggio WhatsApp al numero 3479146213. Il tour ha inizio alle 18,30 da Palazzo Gennarini in via Duomo.