Il caso

Taranto, i trasporti pubblici Linea «rossa» delle Brt: via libera dalla giunta

Fabio Venere

L’assessore: «Gran risultato, ma ci sono tempi stretti da rispettare»

«Semaforo verde» per la linea «rossa». No, nulla di strano. Nella tarda mattinata di ieri, la giunta Melucci ha adottato il progetto definitivo relativo al percorso delle Brt che da Paolo Vi condurrà sino a Cimino. Il tutto per 42 chilometri raggiungibili in poco più di mezz’ora grazie alle cosiddette Brt ovvero a delle linee bus veloci finanziate dal Governo Conte 2 (le risorse finanziarie sono state poi veicolate verso il Municipio di Taranto seguendo il canale del Pnrr). Contattato dalla Gazzetta, l’assessore alle Infrastrutture strategiche (e alla Mobilità sostenibile) del Comune di Taranto, Mattia Giorno, evidenzia il risultato ottenuto ma al tempo stesso non nasconde le sue preoccupazioni per il prossimo futuro.

Assessore Giorno, allora, dopo il varo della linea «blu» (la Tamburi - Talsano) è il turno della «rossa». Qual è la situazione dei due tracciati?

«Per quel che riguarda la prima, siamo ad un ottimo punto. Come è noto, infatti, la gara di appalto è stata già aggiudicata definitivamente e conto di dare il via ai lavori a gennaio, subito dopo le festività natalizie».

Il cantiere da quale punto del percorso partirà effettivamente?

«Immagino da un’area periferica per ridurre al minimo i disagi per gli automobilisti. Anzi, forse, i lavori potrebbero iniziare dalla realizzazione del deposito dei mezzi che verrà costruito in via Acton nei pressi del comando della Polizia locale su un terreno già di proprietà del demanio militare».

E quanto dureranno gli interventi?

«Un anno. Due al massimo».

La linea «rossa», invece?

«Oggi (ieri, ndr) la giunta comunale ha adottato il progetto definitivo. Spero che, con senso di responsabilità, i consiglieri comunali ci diano una mano approvando la proposta già nella seduta programmata per il 7 ottobre. In questo modo, direi solo in questo modo, potremo indire la gara di appalto per la realizzazione dei lavori entro metà ottobre con la concreta possibilità di assegnare così l’appalto entro la fine dell’anno. del resto, non mi nascondo, non abbiamo alternativo».

Per quale motivo?

«Si tratta di fondi Pnrr e dobbiamo assegnare la gara entro fine anno».

Se questo non dovesse avvenire?

«In teoria, rischieremmo di restituire i fondi. In pratica, avvieremmo un’interlocuzione con il ministero per vedere il da farsi. Ma non voglio pensare a quest’opzione. Lavoriamo per raggiungere i tempi e rispettare gli impegni».

Già, i tempi. Che si sono allungati. Come mai?

«La Conferenza di servizi si è protratta più del solito. Purtroppo, in Italia, realizzare opere pubbliche complesse non è facile. Comunque, detto questo, in fase di progettazione esecutiva i tecnici terranno ovviamente conto delle osservazioni fatte dalla Soprintendenza su un punto particolare del tracciato (Nasisi a Paolo VI, ndr)».

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