Il processo
Taranto, mutui con documenti falsi: il pm chiede sette condanne
Gli imputati hanno fatto scomparire complessivamente oltre 700mila euro
TARANTO - Avevano ottenuto una raffica di mutui e prestiti presentando alle banche documenti fasulli facendo scomparire nel nulla oltre 700mila euro e lasciando proprietari e istituti bancari in attesa della restituzione del denaro.
Sono 7 le condanne chieste dalla procura della Repubblica nei confronti di altrettanti imputati finiti a processo con l’accusa di falso ideologico e truffa ai danni di una serie di istituti bancari: nell’udienza tenutasi nei giorni scorsi il pubblico ministero ha chiesto la condanna dei sette quantificando pene che spaziano da un minimo di 1 anno e un massimo di 3 anni. Si tratta però solo di una parte dei soggetti finiti a giudizio: in totale le persone sotto processo erano ben 15, ma le condanne sono state richieste solo per i reati di truffa sui quali non è ancora giunta la prescrizione.
I fatti risalgono infatti agli anni tra il 2013 e il 2016 e sui casi più datati, proprio per l’eccessivo lasso di tempo trascorso, il tribunale non effettuerà una valutazione di merito.
I soggetti truffati sono complessivamente cinque: quattro sono banche nazionali, la quinta è invece una donna che aveva venduto un appartamento, ma senza aver mai visto il denaro.
Il sistema ideato dai protagonisti era tutto sommato semplice: alcuni degli imputati falsificavano le buste paga di un militare inserendo i dati di un prestanome che diventava quindi soggetto affidabile per la banca e per i venditori: una volta ottenuto il denaro, però, le rate del mutuo non venivano pagate gli acquirenti diventavano fantasmi scomparendo insieme al denaro. Sono circa una decina i mutui ottenuti in questo modo e il denaro scomparso supera i 700mila euro.