Verso il 2026
Taranto, Giochi del Mediterraneo: torna il dialogo ma resta il nodo stadio
All’insegna della collaborazione la riunione tra Ferrarese e Melucci
TARANTO - Giochi del Mediterraneo, torna il dialogo tra il sindaco di Taranto e il commissario governativo. E già questa, di per sè, è una notizia dopo due mesi di polemiche. Ed è condizione necessaria, ma non sufficiente per tagliare (insieme) il traguardo. E così, alla fine della riunione svoltasi ieri pomeriggio nella sede della Camera di commercio, i volti di Rinaldo Melucci e di Massimo Ferrarese erano più distesi sino al punto di concedere alle telecamere e ai fotografi persino qualche sorriso. Almeno, apparentemente, questo è stato il messaggio consegnato ai giornalisti.
Melucci e Ferrarese hanno poi scritto una sorta di road map, peraltro in via di definizione, che prevede alcuni incontri tecnici di approfondimento. In particolare, il prossimo 5 settembre la struttura commissariale e quella del Municipio faranno il punto della situazione sui progetti delle due piscine olimpioniche mentre, due giorni dopo, il 7 settembre il confronto sarà sullo stadio. E lo «Iacovone», non a caso, resta il punto su cui le parti in campo restano maggiormente divise tra loro.
«Abbiamo presentato dei progetti di fattibilità tecnica ed economica, per i quali abbiamo richiesto i pareri agli enti e per i quali verranno indette le Conferenze di servizi. Contiamo, in questo modo, entro fine anno di indire le gare di appalto con le risorse finanziarie che verranno messe a disposizione dal commissario; per altri invece siamo in una fase preliminare, ma abbiamo concordato (e questa è una bella notizia) che il soggetto attuatore sarà il Comune di Taranto ». È lo stesso Melucci a riferire che «nei prossimi giorni giorni, incontreremo - fa sapere il primo cittadino - i soggetti pubblici interessati al progetto del Centro nautico alla Stazione Torpediniere e poi avremo un altro incontro per definire altri aspetti relativi, invece, al sito di Torre d’Atala ovvero alla piscina olimpionica e, infine, il 7 settembre faremo il punto sullo stadio. Abbiamo concordato che si parte dal masterplan esistente ovvero dal cronoprogramma attuale, salvo ovviamente alcune integrazioni che il commissario vorrà apportare».
A proposito, invece, del centro sportivo «Magna Grecia» il cui appalto non è stato più assegnato così come anticipato dalla Gazzetta, il capo dell’Amministrazione comunale ci tiene a precisare che «non è stato stralciato o bocciato, ma dovranno essere valutati altri percorsi amministrativi visto che è ancora inserito nella lista dei Giochi come impianto per gli allenamenti (e per la pallacanestro 3X3, ndr)», e sullo stadio sarà sempre Melucci a dichiararsi convinto che ci siano ancora «gli spazi per realizzare uno stadio nuovo di zecca e che dia maggiori garanzie dal punto di vista statico e che, al tempo stesso, rigeneri l’inrero quartiere Salinella anche se il commissario, da questo punto di vista, ha ancora qualche prudenza. Alla fine di questo ciclo di incontri tecnici su questi nostri progetti bandiera - conclude Melucci - faremo sintesi. Intanto, siamo molto contenti per quest’interlocuzione avviata con il commissario».
Già, Ferrarese. A fine riunione, l’imprenditore con un passato in politica afferma: «Da parte mia, non c’è mai stata alcuna preclusione alla collaborazione per realizzare i Giochi del Mediterraneo a Taranto. Siamo fuori tempo massimo e, quindi, dobbiamo accelerare. Per farlo, dobbiamo organizzare tanti tavoli, tanti incontri. Alcuni progetti attendono solo i pareri per essere appaltabili, per altri invece dobbiamo accelerare. Il mio obiettivo è quello di andare in gara entro marzo - aprile». E sullo stadio, Ferrarese la vede così: «Capisco il sindaco, ma non posso andare oltre il 13 giugno 2026. Dobbiamo far disputare le partite di calcio a Taranto e non a Bari così come magari sarebbe più facile fare. Per questo, servono soluzioni che rispettino i tempi».