la settimana santa
Riti, oggi è il giorno delle «gare» a Taranto
I confratelli si aggiudicheranno i simboli delle processioni del Giovedì e del Venerdì nel rispetto di tradizione e fede
TARANTO - I Misteri visti con gli occhi dei più piccoli. Le processioni vissute con curiosità e un po’ di paura per gli uomini con il volto nascosto sotto i cappucci bianchi. Si chiama «Nel nome del padre» lo speciale de La Gazzetta del Mezzogiorno dedicato ai Riti della Settimana Santa di Taranto e che quest’anno ha un focus particolare sui più piccoli, futuro delle tradizioni. Nell’era dei nativi digitali continuano a essere centinaia i giovanissimi attratti da manifestazioni antichissime. Perché? È stata la psicanalista Sabina Sabatini a rispondere a questa domanda aprendo una porta scientifica sul valore dei riti, i legami con la famiglia e la terra d’origine. Ma anche il rapporto con la paura che spesso i «perdoni» generano nei più piccoli. Nello speciale, per la prima volta in formato A4, sono contenuti inoltre i contributi dei priori delle confraternite dell’Addolorata e del Carmine: Giancarlo Roberti e Antonello Papalia hanno rivelato i loro ricordi di bambino che si mischiano a quelli di tanti altri tarantini cresciuti a pane e tradizioni.
Il magazine, che contiene anche il racconto di monsignor Filippo Santoro alla viglia dei suoi ultimi riti da vescovo di Taranto, sarà distribuito questa mattina nella centralissima piazza Carmine. Un appuntamento entrato a tutti gli effetti nella tradizione tarantina che proprio nella Domenica delle Palme trova uno dei momenti più attesi: le «gare» per l’aggiudicazione delle statue e dei simboli del giovedì e Venerdì Santo. I confratelli si ritroveranno infatti dal pomeriggio di oggi a dare vita alle riunione nelle quali saranno devolute le offerte per stabilire chi avrà l’onore di portare sulle proprie spalle i simulacri amati dai tarantini. Alle 18 i confratelli dell’Addolorata si ritroveranno nel tempio di San Domenico in città vecchia: le offerte degli iscritti al sodalizio decideranno chi saranno gli aggiudicatari delle «sdanghe», le lunghe assi di legno che sorreggono la statua dell’Addolorata, la Troccola, la Crrce dei Misteri, le poste, le mazze e le «pesare», unico simbolo affidato ai bambini. Alle 19.30, nella concattedrale Gran Madre di Dio, invece comincerà la «gara» dell’arciconfraternita del Carmine per l’aggiudicazione degli otto simulacri che compongono il corteo, dei simboli e delle poste della processione del Venerdì e del pellegrinaggio ai Sepolcri del Giovedì Santo.
Le cifre del 2022 sono state in controtendenza rispetto a quelle del 2019, ultima Settimana Santa prima dei due anni di stop dovuti alla pandemia. Nel 2022 offerta al ribasso per le sdànghe dell’Addolorata: una sola chiamata da 30mila euro che è stata particolarmente ridotta rispetto a 111mila del 2019. Al Carmine invece lo scorso anno furono offerti 70mila euro per la statua di Gesù morto, in netta ascesa rispetto ai 30mila euro del 2019, e 50.100 euro per la statua dell’Addolorata contro i 27mila euro della precedente gara. La troccola della processione dell’Addolorata fu stata aggiudicata per la cifra di 23.100 euro, solo 300 euro in più rispetto ai 22.800 del 2019. La troccola del Carmine, invece, è stata al ribasso solo per la troccola: 12mila euro, contro i 21mila euro del 2019. E poi offerte tra i 20mila e i 38mila euro per le statue di Cristo all’orto, La Colonna, Ecce homo, La Cascata, il Crocifisso e la Sacra Sindone.
Gli introiti, anche quest’anno, serviranno alle congreghe per il bilancio, la manutenzione della cappella cimiteriale, la retribuzione dei complessi bandistici, il restauro dei simulacri e per una serie di opere pie, come il sostentamento della mensa dei poveri, la spesa per le famiglie indigenti, il centro per senza fissa dimora. Domani sarà il giorno delle polemiche, anche questa è ormai una tradizione. Poi tornerà il silenzio e Taranto si ritroverà giovedì alle 15 davanti al portone del Carmine per riabbracciare la sua storia.