il caso

Dialisi a Taranto, c’è uno spiraglio

Mimmo Mazza

Primo impegno del dipartimento Salute per attivare un nuovo centro a Torricella

BARI - Il calvario dei dializzati del versante orientale della provincia di Taranto potrebbe durare ancora poco. Il dipartimento Salute della Regione Puglia si è detto disponibile ad attivare un nuovo centro a Torricella dopo che quello esistente oltre un anno fa è stato chiuso. Ieri mattina ci sono state le audizioni previste in commissione Sanità.

«Abbiamo richiesto l’audizione di tutti i soggetti protagonisti della vicenda del centro emodialitico di Torricella - ha commentato il consigliere regionale del Pd Michele Mazzarano - perché finora si era verificata una lettura diametralmente opposta del fabbisogno di posti rene tra l’Asl e il Dipartimento Salute della Regione. La Asl di Taranto ha chiarito in modo netto che il fabbisogno di posti rene pubblici è saturo, condizione che ha trovato d’accordo i medici, i sindacati, l’Aned ed il sindaco di Torricella. Per questo e per tutti gli altri motivi - ha aggiunto Mazzarano - a cominciare dalla debolezza infrastrutturale della zona orientale della provincia ionica che rende inumane le condizioni di un paziente dializzato costretto a percorrere decine di chilometri per raggiungere il più vicino centro dialisi a Taranto, rivolgo un appello all’assessore Rocco Palese - ha concluso Mazzarano - affinché dia disposizioni al Dipartimento alla Salute affinché si adegui alle evidenze della Asl di Taranto».

«L’interruzione di un servizio vitale in tutto il territorio orientale della provincia di Taranto - ha spiegato il consigliere regionale di Forza Italia Vito De Palma - ha creato gravi problemi giacché non esiste più alcun centro che eroghi il trattamento nel distretto socio-sanitario 7 di Manduria ed è una circostanza gravissima, considerando che il presidio ospedaliero di Taranto non riesce a far fronte a tutte le richieste. A questo proposito, ho ritenuto di chiedere alla dirigenza della Asl di evitare di riprendere un’ipotesi inaccettabile, quasi offensiva e indecente per i cittadini: ovvero quella dei turni notturni. Si costringerebbe l’utenza, così, a percorrere decine di chilometri di notte per raggiungere Taranto, per giunta su strade non troppo sicure. Ed è, pertanto, una soluzione da scartare a priori per non danneggiare ulteriormente cittadini che hanno un bisogno essenziale della dialisi. Ho chiesto, quindi, alla Asl di redigere e illustrarci delle proposte e delle soluzioni fattibili, che non mortifichino i pazienti e siano in grado di assicurare a tutti l’erogazione del servizio nel distretto di Manduria. A tal proposito, se la struttura pubblica non è in condizioni di offrire le prestazioni in questione, non si comprende perché non si consenta al centro di Torricella di erogarle in regime di convenzione come avvenuto fino alla chiusura nel 2021. Perché l’unica cosa che conta è ripristinare un servizio ad oggi inesistente e dare una risposta alla comunità».

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