Il viaggio

Martina, sui bus un carico di cibo e medicine all'Ucraina martoriata dalle bombe

Ottavio Cristofaro

L'iniziativa di due società di trasporti pugliesi. Si riparte oggi da Chelm, città polacca a 25 chilometri dall’Ucraina, con 42 profughi attesi a Bari

MARTINA FRANCA - Sono le 10 del mattino di martedì 8 marzo quando squilla il cellulare dell’agenzia viaggi di Mariano, 36 anni titolare della ditta Dimichele di Martina Franca. Dall'altra parte del telefono c’è uno dei responsabili della società di trasporti Miccolis.

C’è da organizzare subito un viaggio con destinazione Ucraina. A Mariano sono bastate pochissime telefonate a qualche amico per far giungere tantissima roba, beni di prima necessità, cartoni di medicine, cibo e alimenti a lunga scadenza. In meno di 24 ore l'autobus è stato riempito e da Martina Franca è partito mercoledì mattina alla volta di Bari, dove ad attenderli c’erano i volontari dell’associazione Centro italiano femminile provinciale. Destinazione finale Chelm, una città polacca, a sud-est di Lublino, e distante circa 25 km dal confine con l’Ucraina.

L'autobus è arrivato ieri pomeriggio e, dopo aver scaricato il carico di aiuti, ripartirà nella giornata di oggi da Chelm con 42 profughi che giungeranno a Bari e che saranno presi in carico dalla Prefettura per la successiva accoglienza in Puglia.
Un'operazione di solidarietà che ha visto coinvolte le due aziende Miccolis e Dimichele per l’organizzazione del viaggio, ma che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e associazioni per la raccolta degli aiuti e dei beni di prima necessità.

Intanto è giunto a Roma ieri il tir messo a disposizione dalla ditta Marraffa e partito da Martina Franca pieno di aiuti destinati ai profughi dell’Ucraina. Giovedì pomeriggio un primo carico dalla parrocchia di Cristo Re, poi una seconda tappa nei pressi di un deposito su via Massafra. Immediata la partenza con viaggio verso la Basilica di Santa Sofia, nella capitale, dove c’è un centro di smistamento gestito dalla Caritas per gli aiuti destinati al confine fra Polonia e Ucraina a cura dei volontari e dei sacerdoti di quella zona d’Europa. Le donazioni organizzate dai tanti volontari in questi giorni sono state tantissime, come tante sono state le associazioni che hanno lavorato alla raccolta dei pacchi.

«Commoventi i bambini che hanno dato il loro contributo», raccontano alcuni dei volontari. Gli aiuti saranno smistati, nella speranza di far giungere questa testimonianza di solidarietà. Numerosi sono stati anche quei cittadini che hanno partecipato all'avviso pubblico predisposto dal Comune di Martina Franca per manifestare disponibilità di immobili per accogliere i profughi in fuga dalla guerra e per fornire servizi di supporto psicologico o di mediazione linguistica. Nella quasi totalità - fanno sapere da Palazzo Ducale - gli immobili messi a disposizione sono le abitazioni condivise con il proprio nucleo familiare oppure le seconde case. Le adesioni dei cittadini all’avviso vengono trasmesse dal Comune alla Prefettura deputata alla gestione dell’accoglienza.

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