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Bolletta dell’acqua da guinness, conto da 29mila euro per un noto chef di Martina Franca
Una prolungata dispersione è stata originata dal malfunzionamento di un galleggiante della cisterna
MARTINA FRANCA - Una bolletta record da 29 mila euro. È quanto dovrà sborsare il titolare di un ristorante per il consumo di acqua. Gianfranco Palmisano è uno dei migliori chef di Puglia, normalmente la sua quota annuale di spesa per l’acquedotto è di 3 mila euro all’anno, ma qualche giorno fa gli è preso un colpo dopo aver letto le cifre da pagare in bolletta.
Il giovane ristoratore di Martina Franca è proprietario del noto locale Gaonas, in pieno centro storico, dalle parti della magnifica chiesa di San Domenico. Gli immobili della parte antica della città sono per la maggior parte dotati di riserva idrica. Ed è stato proprio il cattivo funzionamento del galleggiante della cisterna a far lievitare la bolletta, facendo registrare un’ingente perdita di acqua nel periodo luglio 2021 e febbraio 2022.
Immediatamente Gianfranco ha contattato gli uffici di Acquedotto Pugliese, ottenendo solo un appuntamento per i prossimi giorni, e così ha subito chiamato il numero telefonico dedicato al servizio di assistenza clienti che gli ha proposto una “comoda” dilazione dei pagamenti. Ovviamente Gianfranco non può e non vuole pagare quell’enorme cifra e così presenterà ricorso. Eppure esiste un servizio di Acquedotto Pugliese che si chiama “Alert Forti Consumi”, che dovrebbe avvisare in maniera rapida, efficace e gratuita quando i consumi eccedono quelli abituali. «Quando dalla lettura del tuo contatore rileviamo un consumo anomalo ti inviamo un sms o una e-mail di allerta - è spiegato sul sito di Aqp - il servizio è quindi in grado di raggiungerti a distanza di pochi giorni dalla esecuzione della lettura, in anticipo rispetto alla comunicazione in fattura». Ma qualcosa con l’utenza di Gianfranco non ha funzionato e nessun alert è scattato. Stando a quanto ci viene riferito, un problema analogo era sorto con un altro ristoratore, solo che in quel caso il servizio alert di Aqp era scattato e prontamente il problema era stato risolto. Un danno economico enorme per il ristoratore, ma anche un danno ambientale, che ha comportato dispersione e spreco di ingenti quantità di metri cubi di acqua. È evidente che qualcosa non abbia funzionato, ma è altrettanto evidente che un ristoratore non possa passare da una media di 2 o 3 mila euro all’anno a quasi 30 mila euro di consumi di acqua. Il tutto in un momento di grande difficoltà per la categoria, prima per le questioni legate al covid e ora anche per gli aumenti dei costi dell’energia per elettricità e gas.