Amianto
Taranto: contrae asbestosi in Arsenale Marina, operaio saldatore sarà risarcito
Il dipendente civile dell’Arsenale militare percepirà una pensione a vita di 1800 euro mensili oltre a un cospicuo risarcimento tra speciale elargizione, doppia annualità e arretrati che può stimarsi in circa 350mila euro
La Corte di Appello di Lecce ha riconosciuto lo status di «vittima del dovere» a un operaio saldatore dell’Arsenale della Marina di Taranto affetto da asbestosi, malattia contratta dopo aver «lavorato in officina ed a bordo di navi militari contaminate dall’amianto». Lo rende noto Luciano Carleo, presidente di Contramianto, la onlus che ha assicurato assistenza legale all’operaio, precisando che è stata riconosciuta anche «l'equiparazione alle vittime del terrorismo con un maggiore assegno vitalizio», e che «complessivamente il dipendente civile dell’Arsenale militare percepirà una pensione a vita di 1800 euro mensili oltre a un cospicuo risarcimento tra speciale elargizione, doppia annualità e arretrati che può stimarsi in circa 350mila euro».
La sentenza, aggiunge Carleo, «sancisce il diritto legando la patologia asbesto-correlata alla significativa e prolungata esposizione alle fibre killer di amianto nelle lavorazioni in Marina Militare. L’operaio aveva svolto le mansioni di saldatore dal 1964 al 2004 contraendo a causa dell’esposizione all’amianto una asbestosi con placche pleuriche multiple, patologia giudicata causa di servizio».