Il siderurgico

Ex Ilva, i sindacati: «Nessuna garanzia sull'integrazione del salario»

Redazione online

Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto hanno scritto al premier Giuseppe Conte e ai ministri Gualtieri, Catalfo, Patuanelli e Provenzano

TARANTO - Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto hanno scritto al premier Giuseppe Conte e ai ministri Gualtieri, Catalfo, Patuanelli e Provenzano rappresentando nuovamente la questione relativa all’integrazione salariale dei 1600 lavoratori in capo ad Ilva in AS. «Malgrado le tante rassicurazioni ricevute a più riprese in sede istituzionale - affermano - da ben 4 Ministri e dalla nota del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ad oggi registriamo la totale assenza di garanzie. Infatti, non abbiamo certezza alcuna circa la presenza del provvedimento di integrazione salariale nel decreto Ristori e, qualora ci fosse, nessuna certezza sui tempi di erogazione dei benefici da parte di Ilva». Oggi si è tenuto un incontro con i responsabili aziendali che "hanno confermato - aggiungono le sigle metalmeccaniche - la mancanza del requisito legislativo necessario a poter garantire, da parte della società, il prosieguo della corresponsione dell’integrazione salariale. Inoltre, l’azienda ha fatto rilevare che, qualora fosse confermata la presenza del provvedimento nel decreto Ristori, comunque non sarebbe in grado (visti i tempi di conversione in legge) di rispettare la tempistica di erogazione utile a non creare intollerabili vuoti nella retribuzione di questi lavoratori». Per quanto questo Fim, Fiom, Uilm e Usb chiedono alle Istituzioni «la convocazione di un tavolo urgente, atto a dirimere definitivamente e, per tempo, la delicatissima questione. Nostro malgrado, in assenza di risposte celeri provvederemo in tempi brevi alla mobilitazione dei lavoratori». 

Privacy Policy Cookie Policy