Il caso
Taranto, colpi di pistola in via Mazzini dopo diverbio. Arrestato «pistolero»: un 46enne
La sparatoria è avvenuta in agenzia di onoranze funebri. ferita una persona, ne avrà per 30 giorni
TARANTO - Misterioso e inquietante episodio ieri pomeriggio poco dopo le 17 in via Mazzini, poco dopo l’incrocio con via Crispi. Qualcuno, al termine di una lite, ha esploso un colpo di pistola nei pressi di una agenzia di pompe funebri. È stata una telefonata giunta alla centrale operativa del 113 a dare l’allarme. Sul posto sono giunte diverse pattuglie della Squadra Volante, della Mobile e della Polizia Scientifica, mentre è toccato alla Polizia locale deviare il traffico per consentire i rilievi di rito.
La pista più battuta è quella che conduce a dissapori di carattere familiare per questioni di interesse nel settore delle pompe funebri anche se naturalmente non si esclude nessuna ulteriore ipotesi.
L'ARRESTO - Gli inquirenti hanno subito avviato le indagini per risalire all’autore del gesto, il 46enne Attolino Giacomo, ritenuto responsabile di detenzione e porto illegale di arma e lesioni aggravate dall'uso dell'arma.
I fatti. Sono circa le 16, quando i poliziotti vengono informati di una violenta lite in via Mazzini, nei pressi della sede di una impresa di onoranze funebri. In quella circostanza sarebbero stati esplosi anche alcuni colpi di arma da fuoco.
Sul luogo teatro dell'evento viene ritrovato un bossolo calibro 7.65. Scattano immediatamente le indagini che consentono di identificare, in brevissimo tempo, le persone coinvolte nella vicenda: si tratta di tre persone appartenenti a due famiglie concorrenti nel settore delle onoranze funebri.
Nonostante le reticenze, gli investigatori ricostruiscono l’intera dinamica dell’episodio. A seguito di un furibondo litigio nella sede di via Mazzini dell’impresa di onoranze funebri «Attolino», sarebbe stato proprio Attolino Giacomo a impugnare la pistola e esplodere alcuni colpi all’indirizzo del rivale, ferito all'arto inferiore destro. Nel corso della lite, lo stesso era stato anche percosso con una mazza da baseball.
Per la vittima, trasportata presso il locale nosocomio, le lesioni sono state giudicate guaribili in 30 giorni. Per il 46enne si sono aperte le porte del carcere. Sono in corso ulteriori approfondimenti investigativi finalizzati a chiarire i motivi alla base dell’episodio.