Da Gdf e Guardia costiera
Taranto, pesca di frodo con esplosivi: arrestate cinque persone
Contestati anche disastro ambientale e inquinamento marino
Ci sono anche le ipotesi di reato di inquinamento e disastro ambientale, legato all’utilizzo di sostanze esplodenti in ambiente marino, tra i reati contestati ai cinque uomini arrestati oggi in una operazione congiunta della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza di Taranto per il contrasto della pesca di frodo. Le ordinanze di custodia cautelare, una in carcere e quattro ai domiciliari, sono state emesse dal gip del tribunale di Taranto, Benedetto Ruberto, su richiesta del sostituto procuratore Mariano Buccoliero.
Gli indagati rispondono anche di fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di esplosivi.
I pescatori di frodo, secondo l’accusa, avrebbero provocato «una vastissima alterazione dell’ecosistema interessato dalle esplosioni, con distruzione dei fondali, delle specie ittiche ivi esistenti e quindi della biodiversità. Specie ittiche che immettevano illecitamente sul mercato».