Animali in famiglia

Displasia dell’anca: attenzione ai cani

Marco Smaldone

Sono più predisposti gli alani, i rottweiler, il bernese e il bulldog inglese. Colpisce raramente i piccoli quattrozampe

Displasia congenita dell'anca, patologia ortopedica molto severa che affligge soprattutto i cani di media e grande taglia. Caratterizzata da alterazioni dello sviluppo dell'anca a livello dell'articolazione tra femore e bacino denominata coxo-femorale. Si tratta di una malformazione già presente alla nascita, per questo congenita, che si evidenzia durante la crescita del cucciolo. Può provocare severe infiammazioni dell'articolazione interessata, con dolori e zoppia, e nel tempo può causare degenerazione articolare e quindi artrosi, anche grave. È una malattia congenita poiché dipende da fattori genetici e quindi ereditari, ma a complicarla ulteriormente spesso influiscono fattori esterni su base alimentare ed ambientale.

La comparsa dei primi segni clinici di displasia dell'anca si può avere già nei cuccioli di pochi mesi, ma nella maggior parte dei casi i sintomi si evidenziano solo quando i danni degenerativi articolari progrediscono. Anzi, aggiungo che molti sono i soggetti che pur essendo affetti da questa anomalia continuano a camminare bene per anni. Infatti, come dicevo, capita spesso che fra i tantissimi soggetti sottoposti a ricerca preventiva della displasia ve ne sono molti che pur risultando affetti dalla malattia non manifestano alcun segno di zoppia.

Chiaramente, quanto appena detto è valido solo per quei soggetti affetti da displasia leggera, perché per i casi di media e grave intensità la sintomatologia non solo è precoce ma è solito aggravarsi e manifestarsi in tempi brevi. Questo lo posso testimoniare per la mia notevole casistica, per aver svolto la ricerca ufficiale di questa malattia da oltre 45 anni per conto della prima Centrale di lettura in Italia: la «CeLeMaSche» di Ferrara, fondata dal celebre dottor Cesare Pareschi. Ne fu il direttore per moltissimi anni fino alla sua scomparsa e viene considerato, ancora oggi, il padre della ricerca ufficiale della displasia congenita dell'anca e del gomito in Italia. Ricerca questa voluta dall'ENCI ed in particolar modo dalla SAS: Associazione nazionale del cane da tedesco, che purtroppo in passato era sempre stata la razza più colpita in assoluto da questa invalidante patologia.

Nei casi in cui si nutrono dubbi sulla possibile presenza di questa malattia, per una diagnosi certa è opportuno rivolgersi al medico veterinario, che dopo un'accurata visita deve praticare un'anestesia generale per sottoporre il cane ad esami radiografici delle anche. L'indagine deve essere eseguita da veterinari competenti, come da ortopedici o da chi abbia conseguito un riconoscimento specifico per la ricerca della displasia dell'anca.

Come detto, si esegue con il cane in anestesia e perfettamente disteso in posizione ventro-dorsale (a pancia in aria). L'operatore che esegue il radiogramma deve esercitare una corretta trazione degli arti posteriori che devono essere perfettamente distesi e paralleli. Tutto questo, al fine di valutare se le teste di entrambi i femori sono correttamente inserite nelle rispettive cavità acetabolari del soggetto sottoposto ad indagine. In caso contrario ovvero di incongruenza di una delle articolazioni coxo-femorale o di entrambe non gli viene data l'esenza della displasia congenita dell'anca. Malformazione che ha diversi gradi di entità patologica (da lieve, a media e grave displasia) che compromettono la normale mobilità del soggetto con conseguente usura delle cartilagini che nel tempo provocano lo sviluppo di artrosi, che alterano la normale deambulazione dei soggetti sofferenti.

Adesso vedremo quali sono i soggetti con una maggiore predisposizione alla displasia dell'anca. Le razze più colpite sono quelle di taglia grande ed ancora peggio quelle giganti, tra cui: l'Alano, il Rottweiler, il Bernese, il Bulldog inglese ed altre. Ma capita anche ad alcune razze di taglia media poiché molto predisposte, come il Pastore tedesco, il Golden Retriever, il labrador e solo raramente capita ai cani di piccola taglia.

Mi fermo qui, ma sabato prossimo ci soffermeremo sulla displasia congenita del gomito, un'altra gravissima patologia, unitamente alle cure che vengono praticate per entrambe le affezioni displasiche. Vi informerò sulle possibili terapie, da sempre esclusivamente chirurgiche e per questo molto severe. Senza trascurare i risultati di una recente scoperta terapeutica che hanno del «miracoloso»: promettenti risultati dall’utilizzo delle cellule staminali che possono sostituire gli interventi chirurgici.

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