Animali in famiglia

I tumori mammari nel cane e nel gatto

Marco Smaldone

La patologia di rado colpisce esemplari maschi: in quel caso c’è l’alta probabilità chesi tratti di tumori maligni

Fra le numerose patologie chirurgiche che maggiormente colpiscono i nostri migliori amici a quattro zampe come cani e gatti ci sono i tumori mammari. Ad esserne colpiti sono soprattutto le femmine e per lo più quelle avanti negli anni, fascia di età compresa fra i 6 e i 15 anni. Patologia questa, che soltanto di rado colpisce anche i maschi e devo però precisare che quasi sempre nel loro caso si tratta di tumori di natura maligna, verdetto che deve essere confermato dall’esame istologico.

I tumori mammari del cane e del gatto sono prevalentemente di natura ormonale, ovvero influenzati dalla sfera genitale, infatti è acclarato che nelle femmine che non vengono sottoposte a sterilizzazione precoce l’incidenza della malattia è molto più elevata rispetto a quelle che vengono sterilizzate entro l’anno d’età, ovvero prima della pubertà.

In queste ultime, l’incidenza è pressoché vicino allo zero. Infatti è pari allo 0,05%, mentre in quelle sterilizzate dopo il primo calore la possibilità di contrarre il tumore mammario sale già al 3%, e per quelle che vengono ovariectomizzate dopo il secondo calore sale addirittura al 26%. Quello che nella realtà succede è che gli ormoni ovarici, in prevalenza il progesterone, agiscono favorendo le mitosi nelle cellule del parenchima mammario una volta legati al loro specifico recettore. Quindi da quanto appena detto è facile dedurre che i tumori mammari nei nostri amici animali si possono efficacemente prevenire tramite l’asportazione chirurgica delle ovaie (ovariectomia) e anche della possibile contemporanea asportazione dell’utero, quando lo si vuole, e in questo caso parliamo dell’intervento di ovario-isterectomia.

Vediamo adesso come si possono riconoscere i tumori mammari. Si tratta della formazione di noduli che compaiono nel tessuto mammario che possono essere singoli o multipli di diverse dimensioni e con forma il più delle volte irregolari, neoformazioni che tendono ad aumentare sia di numero che di volume. Quando di natura benigna la loro crescita non è molto veloce e non diffonderà a distanza, ovvero non si formano le metastasi. I tumori maligni invece tendono a crescere velocemente con infiltrazione ai tessuti circostanti e di frequente tendono ad ulcerarsi, oltre a dare metastasi, diffondendosi ad altri organi.

Il tumore mammario quando è maligno è solito propagarsi con le sue metastasi al polmone, che viene progressivamente invaso dal tessuto tumorale. In questi casi vengono interessati anche i linfonodi regionali e quando le metastasi polmonari si sviluppano provocano gravissime lesioni che si manifestano con difficoltà respiratoria, tosse , marcato dimagrimento e complicanze ad altri apparati. Quasi sempre a questo stadio i danni sono drammaticamente compromessi e quindi la prognosi è considerata infausta.

Cosa fare quando si scopre un tumore mammario? Se durante una visita il veterinario dovesse scoprire delle formazioni nodulari mammarie, è assolutamente importante intervenire chirurgicamente, praticando l’intervento di mastectomia e al più presto. Il reperto anatomico asportato, poiché sospetto di tumore deve essere inviato presso un Istituto di Anatomia patologica per eseguire un esame istologico del tessuto sospetto, ed eventualmente anche un esame immunoistochimico affinché poter conoscere qual è il tipo di tumore e il grado di malignità della eventuale lesione neoplastica, per poter poi stabilire eventuali altre terapie.

Quando si ha un cane di sesso femminile, trovandosi di fronte al problema dell’imminente primo calore della propria cagnetta, sarà opportuno chiedersi come comportarsi: se farla accoppiare, oppure no. Nel caso non si volessero i cuccioli, forse sarebbe opportuno farla sterilizzare prima possibile, tra i sette e gli otto mesi.

Questa è l’unica prevenzione certa dal possibile tumore mammario, così metteremo al riparo la cagnetta da questo temutissimo male, per tutta la vita. Inoltre eviteremo anche quei fastidi che il ciclo estrale comporta e che, come noto, si ripete ogni sei mesi, con le fastidiose perdite ematiche vaginali oltre a possibili rischi di accoppiamenti indesiderati.

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