Animali in famiglia
Ghiandole perianali attenti al «carretto»
La loro infiammazione fa tanto soffrire i nostri amici cani e gatti, oltre a dare un grave disagio per il nauseabondo odore
Una patologia di cui soffrono soprattutto cani e gatti da non sottovalutare? L’infiammazione delle ghiandole perianale: dall’incidenza piuttosto elevata, fa tanto soffrire i nostri amici pelosi, oltre a dare un grave disagio ai padroni per il nauseabondo odore che la patologia comporta. Per quanti non ne fossero a conoscenza, spiegherò cosa sono le ghiandole perianali, a cosa servono, come fare una buona prevenzione per evitare di fare ammalare i nostri beniamini e poi come curare questa patologia nel caso in cui si dovesse verificare.
Cominciamo dalla loro conformazione e localizzazione anatomica. Si tratta di piccole sacche dalle diverse dimensioni che variano di grandezza a secondo della taglia del cane: se piccola, media o grande, hanno una grandezza che varia da quanto un cece a quella di una mandorla. Situate nella zona perianale dei cani e dei gatti, sono posizionate lateralmente allo sfintere anale ed il loro condotto escretore sbocca alle ore 9 per la ghiandola di sinistra ed alle ore 3 per quella di destra. Ho parlato dei condotti escretori poiché sono gli artefici di un buono svuotamento del contenuto ghiandolare che è fluido e trasparente. Secreto che verrà liberato a poche gocce per volta durante ogni defecazione dei cani e dei gatti.
Nel caso questi condotti si dovessero ostruire viene meno la funzione di lubrificazione dello sfintere anale. Di conseguenza, il liquido ghiandolare non liberato si accumula in eccesso nelle stesse ghiandole alterandosi e provocando infiammazioni anche gravi, con la conseguenza di possibili ascessi della ghiandola interessata. Quando non si interviene per tempo l'ascesso degenera ulteriormente fino a fistolizzarsi. È facile immaginare la sofferenza dei soggetti colpiti che come reazione al dolore, cominciano a strusciare il sedere per terra, trascinandosi e facendo il cosiddetto "carretto". Questo è il sintomo tipico di questa patologia che di solito mette in allarme il padrone. In questi casi bisognerà subito recarsi dal veterinario di fiducia che visiterà il paziente e quasi certamente procederà allo svuotamento della ghiandola alterata, per poi praticare le opportune cure necessarie come la somministrazione di antibiotici, antinfiammatori e antidolorifici. Queste cure devono essere continuate anche nei giorni successivi e fino alla completa guarigione. Quello che si raccomanda in questi casi è che dopo la guarigione quei soggetti devono essere periodicamente controllati per effettuare lo svuotamento ghiandolare preventivo, per evitare possibili recidive della dolorosa patologia.
Quando invece si tratta di un'affezione ghiandolare cronica il veterinario potrebbe consigliare di sottoporre il soggetto ad un intervento chirurgico di "sacculo-ectomia" che consiste nella asportazione di quelle ghiandole perianali che non possono più guarire.
Una domanda che spesso mi viene rivolta dai padroni di Fido e Micio, è perché loro hanno ghiandole anali. Come è noto, madre natura non fa niente per caso: loro a differenza nostra non hanno le mani per potersi pulire dopo aver defecato e quindi è solo grazie alla presenza di questi organuli che la lubrificazione del liquido di queste ghiandole permette non solo di agevolare a loro l'atto di defecare ma, cosa ancora più importante, consente anche di non rimanere sporchi di feci. C'è però anche un altro motivo molto essenziale per loro e ciò è di natura “relazionale” con i loro simili. Come è noto a molti padroni di cani, quando due soggetti si incontrano vanno ad annusarsi reciprocamente la regione anale. Vi spiego perché, quel liquido ghiandolare, dal caratteristico odore, per noi nauseabondo, é per loro come un bigliettino da visita. Si tratta di un lezzo diverso da soggetto a soggetto e quindi ognuno memorizza quello dell'altro per potersi riconoscere successivamente, anche a distanza di anni.