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Taranto, aggrediti giocatori Anche donne tra teppisti Aic: «Superato il limite»

TARANTO - Cinque minuti di terrore. C'erano anche alcune donne, probabilmente tre, fra i teppisti incappucciati che ieri hanno aggredito giocatori, tecnici e dirigenti del Taranto Calcio durante l’allenamento al campo B dello stadio dedicato a Erasmo Iacovone. Sono voci raccolte nell’ambito delle indagini avviate dalla Digos per cercare di individuare il gruppo di facinorosi. «A Taranto - ha scritto in un tweet il ministro dello Sport Luca Lotti - ancora un episodio di violenza nel calcio. Inaccettabile, lo sport è prima di tutto rispetto dell’altro. #bastaviolenza».

Gli inquirenti hanno ascoltato la versione dei calciatori e visionato le immagini di alcuni impianti di videosorveglianza della zona. Le ultime due sconfitte consecutive, con Akragas e Messina, hanno fatto ripiombare la squadra rossoblù in zona play out nel girone C del campionato di Lega Pro. La stessa società nei giorni scorsi aveva diffuso un comunicato sottolineando che «i tifosi e la città tutta non meritano prestazioni vergognose, indecorose, ingiustificate ed ingiustificabili» e che «non saranno più accettati alibi e giustificazioni di vario genere e di varia natura». Una dura nota che intendeva richiamare squadra e staff tecnico a «un immediato e concreto riscatto».

Ma la frangia più violenta del tifo organizzato ha voluto punire i giocatori ritenuti tra i principali artefici delle ultime, deludenti prestazioni. In particolare, sarebbero stati colpiti con pugni e schiaffi il portiere Roberto Maurantonio e i difensori Mariano Stendardo ed Errico Altobello e l’allenatore Salvatore Ciullo, intervenuto per cercare di sedare gli animi. Sui social network alcuni gruppi hanno parlato del sospetto di combine quasi a voler giustificare l’esasperazione dei supporter rossoblù. Intanto, il ritiro programmato a Castellaneta Marina è stato annullato e la squadra oggi ha disputato un test con la formazione Beretti in uno Iacovone blindato. Assenti i calciatori Stendardo e Altobello, che hanno rimediato colpi al labbro e alla schiena e sono stati refertati con dieci giorni di prognosi.

La società domani alle 11.30 rilascerà delle comunicazioni, nella sede di via Minniti, riguardanti gli ultimi episodi. La presidente Elisabetta Zelatore ha detto che «non è con la violenza che si risolvono i problemi. È un’offesa ai veri tifosi del Taranto: è giusto contestare quando non ci sono i risultati, ma aggredire è un’altra cosa». La Lega Pro ha rinviato a data da destinarsi la gara interna con la Paganese, che era in programma domenica prossima. «Parleremo con tutti i rappresentanti delle 60 squadre - ha spiegato il vicepresidente Aic Umberto Calcagno - e con i vertici della Lega Pro. In base a quello decideremo cosa fare per contrastare questo fenomeno. Abbiamo superato ogni limite». Per il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi «è un segnale che preoccupa, c'è qualcuno che pensa di essere padrone di una cosa che non è sua ma di tutti e l’episodio di Taranto lo dimostra». (di Giacomo Rizzo, ANSA) 

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