Il marcatore

Bari-Novara brivido color Rubino

Purosangue barese ha segnato con la maglia del Novara nei quattro campionati professionistici

DAVIDE LATTANZI

BARI - È barese purosangue, ma ha scritto la storia con la maglia del Novara. Raffaele Rubino è il personaggio per eccellenza della sfida tra i biancorossi ed i piemontesi, in programma domenica sera. Cresciuto nel settore giovanile biancorosso, pur avendo girato l’Italia (ha giocato con Bisceglie, Noicattaro, Brescello, Pro Sesto, Siena, Torino, Salernitana, Perugia e Prato), è con gli azzurri che ha stabilito un record condiviso con due soli calciatori italiani (Lorenzo Pasciuti del Carpi e Alessandro Lucarelli del Parma). È, infatti, riuscito ad andare in gol con la stessa maglia nei quattro campionati professionistici: peraltro, con 87 gol è anche il secondo marcatore «all time» del Novara. «È evidente che si tratta di una partita molto speciale per me», attacca l’ex centravanti. «E potrei parlare di tante cose: del legame che si è creato con il Novara, del rimpianto di non aver indossato la maglia della mia città, pur avendola sfiorata più volte. Ma forse c’è una serata che racchiude un po’ tutto: il 25 maggio 2016».

Riferimento chiaro: Bari-Novara 3-4, turno preliminare dei play off. Che ha provato?
«Lo scorso anno ero nello scouting del Bari, alla mia prima esperienza da dirigente, dopo aver lasciato il calcio giocato. Ho lavorato al fianco del direttore sportivo Razvan Zamfir e, purtroppo, conosciuto la sensazione di giocarti un’intera stagione in 90’».

Come ha vissuto quei 120’?
«Un inferno. Il Novara andò sul 3-0 ed il San Nicola cominciò a manifestare delusione. Ma in cuor mio sentivo l’impresa: quando acciuffammo il clamoroso 3-3 fu un tripudio. Vanificato dal quarto gol incassato nel primo tempo supplementare. Sono sincero: non so che cosa sarebbe accaduto se avessimo superato il turno. Forse saremmo volati sull’onda di un’impresa o magari avremmo pagato la stanchezza in semifinale. Però in quella squadra credevo» ».

Quel Bari-Novara è stato anche la sua ultima gara da osservatore dei galletti.
«Confesso che è stata dura: non ci ho dormito per settimane. Con il ribaltone ai vertici societari, inevitabilmente il management è stato rivoluzionato. Sarei rimasto volentieri, ma è giusto che ogni responsabile dell’area tecnica compia le sue scelte. Ora sono felice di collaborare con una società prestigiosa come il Parma»

Tra Bari e Novara non è cambiato molto: sono ancora in zona playoff.
«Due ottime compagini che hanno le carte in regola per accedere agli spareggi promozione. Penso che il confronto sarà a viso aperto. Certo, il Bari dovrà fare qualcosa in più per riscattare l’inaspettata sconfitta di Trapani».

A proposito: da tre anni sulla carta tutti danno il Bari per favorito, eppure i galletti stentano. Perché?
«Quando si cambia tanto l’organico anche a stagione in corso, è inevitabile incorrere in alti e bassi. Ma la rosa del Bari è oggettivamente molto forte. Credere nella promozione è doveroso».

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