Lavoro

Puglia, uno sportello per gli operatori dello sport: iniziativa della Cgil

Redazione online

Il segretario Gesmundo: un tavolo con la Regione per valorizzare il settore

Bari - Uno sportello di assistenza per un settore che a livello nazionale comprende 500.000 lavoratori e lavoratrici tra atleti, tecnici, allenatori, arbitri, amministrativi e operatori vari e vale 4 punti di Pil: è l’iniziativa di Cgil, Slc e Nidil Puglia per assistere un settore in cui i danni della pandemia si sono sommati allo storico del precariato, dei rapporti flessibili, del mancato riconoscimento del professionismo e delle tutele previdenziali e lavorative.

«Parliamo - dichiara la coordinatrice regionale del Nidil Cgil Maria Giorgia Vulcano - di lavoratori con un contratto flessibile nel 75% dei casi, senza garanzie previdenziali nel caso di atleti al termine della carriera (il 60% dei calciatori in Italia è a rischio indigenza a cinque anni dal ritiro, secondo Il Sole 24 Ore). Condizione che si fa ancora più pesante nello sport femminile, a cui fino a febbraio veniva totalmente disconosciuto lo status di professionismo».

«Quello dello sport è un mondo prezioso non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista sociale - commenta il segretario generale della Cgil Puglia Pino Gesmundo - se pensiamo al ruolo che riveste nella vita dei più piccoli, alle implicazioni per una società più in salute, al presidio fisico di spazi e strutture diffuse sul territorio, al potenziale aggregativo. La riforma del settore, da poco approvata ma che per scelta del Governo entrerà in vigore non prima del 2024, va nella direzione di riconoscere questo valore e uno sportello dedicato a questi operatori si inserisce nella sfida che, come sindacato, dobbiamo affrontare per riunire un mondo del lavoro frammentato e fornire risposte ai bisogni professionali contrastando quel lavoro povero e senza tutele che caratterizza troppo spesso l’occupazione dei nostri territori. Per questi motivi, chiederemo alla Regione l’attivazione di un tavolo per confrontarci con le federazioni sportive e discutere misure e progetti di valorizzazione del settore e di sostegno economico per affrontare le conseguenze della crisi».

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