Ciclismo
Giovinazzo, pedalando verso il Giro d’Italia anche se slittano le date
Ma la città ha sempre più voglia del circo «rosa»
BARI - Comunque sarà un giro d’Italia storico. Entrerà negli annali dello sport a due ruote con le interruzioni per la prima e seconda guerra mondiale. Questo sarà l’anno del giro durante la pandemia mondiale di coronavirus e niente potrà far dimenticare questa edizione del 2020. Prepariamoci per ottobre dunque (dal 3 al 25), un mese sicuramente sui generis per una corsa a tappe come questa, particolare per la condizione in cui saranno i percorsi in montagna, probabilmente innevati: ci sarà spazio per l’immaginazione, per la sorpresa e le novità.
Giovinazzo era e resterà la tappa di partenza della tappa che si concluderà a Vieste di 198 km (prima ci sarà la Castrovillari-Brindisi di 216 km che toccherà Ginosa, Palagiano, Taranto, San Giorgio Jonico, Carosino, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne per concludersi a Brindisi) così come successe 4 anni fa. E come 4 anni fa insieme al grande spettacolo dei corridori internazionali a fare da attrazione imperitura si sarebbero dovuti svolgere una serie di eventi e manifestazioni collaterali pre-tappa per accendere le atmosfere allegre dello sport e valorizzare le tipicità del territorio dinanzi ad una platea di ospiti italiani e non.
In realtà il programma non ha subito moltissime variazioni, eccetto quelle imposte dalle regole del decreto del presidente del consiglio dei ministri, e quindi si lavorerà sulla sicurezza per non buttare tutto alle ortiche: «Ho sentito Rcs la scorsa settimana e si sta lavorando alla rimodulazione delle date del giro - spiega il sindaco di Giovinazzo Tommaso Depalma - e penso che a fine maggio sapremo quando la carovana attraverserà Giovinazzo. Questo vuol dire che in base a quella data anche noi ci riorganizzeremo per quegli eventi che avrebbero aperto la manifestazione. Ritengo che molti di essi si possano rivedere alla luce delle nuove norme sulla sicurezza e anzi sto già elaborando, insieme con il resto dell’amministrazione, i dettagli per alcuni appuntamenti.
Il sindaco spiega: «Portare un valore aggiunto a questo appuntamento internazionale deve rimanere il nostro obiettivo di città, quindi, per esempio, invitare la nipote di Gino Bartali per la presentazione del libro di suo nonno non è da escludere, dobbiamo capire come far funzionare il distanziamento sociale nei luoghi chiusi o all’aperto; così come proiettare film come avevamo pensato e anche per questo vale la stessa cosa. Il programma prevede anche la sfilata delle auto d’epoca in collaborazione con l’Auto Club di Bari e non credo che per questo ci siano difficoltà a patto di evitare assembramenti; la degustazione dei rosati di Puglia, che si svolgerà in spazi aperti, sarà rimodulata: forse la anticiperemo a settembre invece che farlo ad ottobre per cercare di sfruttare un periodo più clemente dal punto di vista climatico. E poi la cena in rosa. Avevamo pensato di farla in un unico luogo a cielo aperto ma forse sarebbe il caso di spalmarla in ristoranti diversi con menù uguali per tutti e costi identici».
La tipologia degli eventi così come pensata non sarebbe tanto incompatibile con le esigenze di sicurezza imposte dall’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, augurandosi che per quel periodo i dati siano sempre migliori, le restrizioni più blande: «L’unica cosa che crea dispiacere è la sovrapposizione del giro con alcune importanti classiche del Nord: Liegi-Bastogne-Liegi o Freccia Vallone, per esempio, e questo significherà che alcuni dei rappresentanti internazionali del ciclismo potrebbero non essere da noi: mi viene in mente Peter Sagan. Forse ci rimetteremo in termini di presenze, però sarà spettacolare perché dopo i campionati del mondo in Svizzera mi aspetto di vedere corridori con una gamba buona già alla partenza. Sono molto curioso».