Rai 5

La storia di un gruppo di sicuro innovativo ma molto stravagante

Alessandro Salvatore

Oggi in seconda serata, dalle 23.05, Rai 5 celebra una delle formazioni più stravaganti e innovative della scena prog-rock britannica: i Jethro Tull. Il documentario Rock Legends ripercorre la storia della band guidata dall’iconico Ian Anderson, frontman fuori dagli schemi che ha rivoluzionato l’immagine del rock con un flauto traverso sotto braccio, piedi scalzi e postura da menestrello medievale. La scelta del flauto, come racconta lo stesso Anderson, nasce quasi per esclusione: «Mi affacciai alla musica con la chitarra, ma c’erano già Jimmy Page, Eric Clapton, Jeff Beck e Ritchie Blackmore. Mi sembrava troppo affollato». Fu così che quello strumento inconsueto per il rock divenne il suo marchio di fabbrica.

I Jethro Tull debuttano nel 1968 con This Was, ma è con Aqualung (1971) che conquistano critica e pubblico. Il disco, ancora oggi tra i capisaldi del progressive, affronta temi sociali e spirituali con un linguaggio musicale ibrido: hard-rock, musica classica, folk britannico, jazz e arrangiamenti ritmici fuori dagli schemi. Il gruppo, pur attraversando numerosi cambi di formazione, ha mantenuto nei decenni una coerenza stilistica che lo ha reso inconfondibile. La voce nasale di Anderson, i suoi lunghi monologhi flautistici, le narrazioni oniriche e satiriche, hanno influenzato artisti da tutto il mondo, dai Marillion agli Iron Maiden. Con oltre 60 milioni di dischi venduti, i Jethro Tull restano un unicum nel panorama musicale, capaci di portare Shakespeare e Bach nei pub rock di Londra.

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