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Le luci e le ombre di «Miss Italia» in un docufilm
Miss Italia non deve morire. Non è uno slogan ma il titolo dell’atteso documentario sulle luci e le ombre del concorso di bellezza nazionale, diretto da Pietro Daviddi e David Gallerano, da oggi disponibile su Netflix. Dietro i lustrini di Miss Italia, la patron Patrizia Mirigliani lotta per salvare l’iconico concorso, ora in bilico tra scandali e standard di bellezza in evoluzione. È questo l’incipit-chiave dell’opera che ruota attorno alla figlia del celebre Enzo Mirigliani, che manda un sos sulla rassegna tricolore che, dal 1939 ad oggi, ha visto eleggere 82 «regine» tra le quali si menzionano figure diventate poi star come Lucia Bosè, Anna Kanakis, Federica Moro, Martina Colombari, Manila Nazzaro, Francesca Chillemi, sino a Miriam Leone (attrice attualmente su Rai 1 con la serie su Oriana Fallaci) che, durante il docufilm, la Mirigliani definisce «un’ingrata», accusandola di «non aver mai riconosciuto l’importanza del concorso nella sua carriera».
Dalla prima serata su Rai 1 con milioni di telespettatori a evento che fatica a restare in vita: la patron Mirigliani racconta perché Miss Italia ha ancora senso in un’epoca di empowerment femminile e parità di genere: «Con la giusta narrazione il concorso potrebbe tornare in onda, celebrando non solo la bellezza, ma anche i sogni artistici delle giovani ragazze». Dalla prima volta alla radio nel 1950 al debutto televisivo nel ‘79 che è un tour tra le emittenti private Canale 5 e Italia Uno, sino allo sbarco alla Rai nell’88, restandoci sino al 2012. Dal 2013, infatti, Miss Italia «vira» su La 7, per poi tornare su Rai 1 nel 2019 in occasione delle 80 candeline. Dopo cala il buio mediatico sulla manifestazione, in concomitanza del Covid. Per far passare le ultime edizioni sino al 2024 sullo streaming.