Twenty Seven

L’eleganza e la fragilità di Holly giovane alla ricerca di un sogno sedotta dalle vetrine di «Tiffany»

Nicola Morisco

Un cult movie della cinematografia diretto da Blake Edwards, con Audrey Hepburn e George Peppard Tratto dall’omonimo romanzo del 1958 di Truman Capote

Questa sera, alle 21.15 su Twenty Seven, viene programmato un altro cult movie della cinematografia: Colazione da Tiffany, film del 1961 diretto da Blake Edwards, con Audrey Hepburn e George Peppard e con Patricia Neal, Buddy Ebsen, Martin Balsam e José Luis de Villalonga. Tratto dall’omonimo romanzo del 1958 di Truman Capote, l’anno successivo il film ha ottenuto due premi Oscar: Miglior colonna sonora a Henry Mancini e Miglior canzone (Moon River) a Henry Mancini e Johnny Mercer.

Ambientato a New York, il film racconta la storia di Holly Golightly (Audrey Hepburn), un’elegante e giovane ragazza, che si mantiene facendo l’accompagnatrice e che ama guardare le vetrine della gioielleria Tiffany sulla Quinta Strada mentre consuma la colazione prima di rientrare a casa. Holly è una provinciale, ma molto sofisticata e ha frequentazioni di gente di ogni tipo: artisti, ricchi e malviventi.

Paul è un giovane scrittore protetto da un’amante più anziana di lui. Holly e Paul abitano nello stesso palazzo. Si conoscono, diventano amici. La ragazza, che mira a sposare un miliardario, passa da una festa all’altra, rincorre il tempo, è fragile, passa da depressioni profonde a esaltazioni sfrenate. Ma non manca mai, la mattina, rientrando da una festa, di far colazione davanti alle vetrine di Tiffany.

Emergono, dal passato di Holly, scheletri e fantasmi, ma sono solo frutto della sua ingenuità. E comunque, sposare un ricchissimo messicano cancellerà tutto. Ma il magnate si tira indietro. A Holly rimane Paul, che l’ama davvero, e forse anche lei contraccambia. Alla fine i due si abbracciano nella pioggia scrosciante.

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