Lo speciale Gazzetta
La salute affidata a un Bit
Dal diabete, alle malattie del cuore, ai tumori: la Puglia, in pandemia, ha dato avvio a un progetto «Corehealth» che attualmente prende in carico 2.100 pazienti seguiti con l'app. In edicola oggi un inserto dedicato al pianeta salute
BARI - Le file dal «dottore» e i fiumi di carta delle «ricette» sono ormai un lontano ricordo perchè tutto è all'insegna dell'informatica (quando le cose vanno bene!). Intelligenze artificiali, robot chirurgici, droni che trasportano farmaci, tecnologie di precisione, televisite e monitoraggi con le app: per qualcuno può sembrare fantascienza ma ormai la nostra salute corre su miliardi e miliardi di bit e spesso dipende da un... cavo. Una corsa al progresso che richiede grande attenzione nei confronti della fasce meno inclini alle tecnologie, gli anziani, che - tranne una minima parte - rappresentano una larga fetta della domanda di salute nel nostro Paese. L'imperativo è non lasciare indietro chi non riesce a stare al passo con questa rivoluzione digitale per cui è importante coniugare la maggiore soddisfazione del bisogno di salute con il minor disagio per chi ne ha bisogno. Dal diabete, alle malattie del cuore, ai tumori: la Puglia, in pandemia, ha dato avvio a un progetto «Corehealth» che attualmente prende in carico 2.100 pazienti seguiti con l'app.
Ma al tempo stesso deve fare i conti con una mobilità passiva, i famosi viaggi della speranza, che pur con dati in miglioramento, la collocano tra le regioni con una percentuale elevata. Il 13% dei pazienti oncologici, infatti, emigra per farsi curare altrove. Eppure le eccellenze non mancano, in tutti i settori, soprattutto grazie all'interazione di pubblico e privato, quest'ultimo spesso considerato un «avversario» al contrario di una logica di sussidiarietà. Per questo è indispensabile mantenere tutti «connessi» ed evitare il «down»: la salute non può permetterselo.
https://edicola.lagazzettadelmezzogiorno.it/gazzettadelmezzogiorno/newsstand