la città
L’amore a Taranto vecchia, quello che non annoia mai
Breve «dialogo» di una coppia nell’isola
Taranto Vecchia, via Garibaldi, venerdì 24 gennaio, ore 15.00 circa. Prendevo un caffè con degli amici quando ho sentito urlare. La curiosità mi ha spinto a scoprire l’origine. Agitato, un uomo ruggiva, con voce esasperata. Il dialetto cupo e la distanza mi hanno impedito di capire cosa dicesse. Solo un frammento disperato sono riuscito a decrittare: “Dieci euro”. Si rivolgeva a una donna minuta che, di rimando, si è esibita in una gestualità che connetteva la volgarità alla mancanza di ogni pudore. E lui più gridava! Mantenendosi, comunque, a prudente distanza da lei. Che continuava a camminargli vicino, opponendo agli strilli una rassegna muta di movimenti del corpo che avrebbero fatto impallidire ogni vajassa. Poi sono entrati in casa e buonanotte. Chissà come è finita.
Taranto è una città che amo profondamente. Magnifica e ignobile, teatrale e sotterranea, generosa e viperina: è vero; ma carica di futuro. Conserva nel suo cuore profondo una energia magmatica, incontrollabile, a volte incomprensibile. Ma sempre vitale, anche nelle sue manifestazioni più estreme e popolaresche. A Taranto vivono uomini complessi e prosperano donne marine, che sanno come cullare tra onde leggere e travolgere nella tempesta. Come colei che camminava accanto al tizio nervoso, opponendo agli strepiti mimica sguaiata. Interpretava alla lettera l’intuizione di Diane Vreeland, immortale icona di moda e di stile: “Non aver paura di essere volgare, semmai di essere noiosa”. La coppia di via Garibaldi è difficile che si annoi. Ho avuto questa impressione. In quel litigare camminando accanto, verso casa, c’era più attaccamento di quanto sia possibile riconoscere in certe unioni ipocritamente per bene, quelle che hanno in appendice una sciampista per lui e un idraulico per lei. La fluidità contemporanea, inoltre, prevede numerose variabili a tale assunto. La mia simpatia, quindi, va a quella coppia di Taranto Vecchia, che non ha aspettato di chiudersi in casa per urlarsi addosso di tutto. I due hanno preferito la strada, luogo dove – probabilmente – sono cresciuti entrambi. Tra quei vicoli dai muri salati, testimoni della storia della città che fu capitale della Magna Grecia. Sull’ ‘Isola’, dove pulsa la vita, da millenni. Caotica, selvatica, radicale, sfrontata … ma vita, porca miseria! Anche quando litiga per dieci euro. Con la forza primordiale di andare avanti, insieme, pur nella contrapposizione più aspra. Senza annoiarsi mai. Vita, vincente su tutti gli ostacoli e le differenze.
Forza Taranto.