Punti di vista
Torna implacabile l'estate dei ventenni con più di 40 anni...
Il matusauro refratta l’estinzione, quando arriva la bella stagione riappare più fastidioso di una zanzara orba di tanto spiro
Il matusauro refratta l’estinzione. Ogni estate riappare, più fastidioso di una zanzara orba di tanto spiro.
Facile la riconoscenza. Di giorno indossa sabot, short, t shirt, undercover e qualsiasi capo che possa chiamarsi con una parola sgumbra al vocabolario italiano. È tatuato, affrescato, abbronzato e multibraccialettato: brasiliano, tibetano, giamaicano, africano e francescano.
È dotato di collane e capezze di diverse lunghezze: quella d’oro fa pendant col dente finto; immancabile quella col ciondolo che raffigura Vasco Rossi, optional quella col ricordo di Vanessa Del Rio, devozionale quella della cresima, regalo della buonanima della zia Carmelina, che ci teneva tanto.
Il matusauro è un ventenne con più di quaranta anni di esperienza, si aggira per lidi, spiagge e marine esibendo l’implume fisico cardiotonico, lo sguardo catatonico e il fascino platonico. Indulge in movenze acchiappesche per puntare la preda perizoomata, gonfiare le macerie palestrate e strappare appuntamenti fuffa.
Al matusauro basta un sorriso di circostanza per segnare risultato. Così si dota di un ricco carnet di illusioni: aperitivo con Tizia, serata con Caia, sontuoso dopocena con Sempronia. Tanta è la convinzione che il matusauro usa, a protezione, un vasodilatatore blando preventivo, che gli permetta d’esser baldo anche in fase «aperitivo».
Il risultato nullo, però, lo induce a concupire, tachicardico, anche un buco nell’acqua. E, dopo il primo, tutti gli altri, nonostante l’abbigliamento serale d’ordinanza che prevede mocassino, risvoltino e sbottonatissima camicia in misto lino.
Ma il matusauro non demorde, interpreta ogni fallimento come prodromo di vittoria. È un duro (aiutato dal vasodilatatore di cui sopra). Se lo incontrate, però, non bullizzatelo. Non fa del male a nessuno, se non a se stesso. Appartiene alla tradizione: è il cretino dell’estate. Come i tormentoni musicali. Uguale. «Presto che non resisto… Italodisco!».